Il valzer degli addii
- Editore:
Adelphi
- Collana:
- Gli Adelphi
- Edizione:
- 12
- A cura di:
- A. Mura
- Traduttore:
- Vitale S.
- Data di Pubblicazione:
- 4 giugno 1997
- EAN:
9788845913068
- ISBN:
8845913066
- Pagine:
- 246
Trama Il valzer degli addii
"C.S.: Lei non ha parlato quasi per nulla del "Valzer degli addii". "M.K.: Eppure è il romanzo che in un certo senso mi è più caro. Come "Amori ridicoli", l'ho scritto con più divertimento, con più piacere degli altri. In un altro stato d'animo. Anche molto più in fretta. "C.S.: Ha solo cinque parti. "M.K.: Si fonda su un archetipo formale del tutto diverso da quello degli altri miei romanzi. E' assolutamente omogeneo, senza digressioni, composto di una sola materia, raccontato con lo stesso tempo, è molto teatrale, stilizzato, basato sulla forma del vaudeville." (Milan Kundera, "L'arte del romanzo")
Recensioni degli utenti
Kundera valzer degli addii-5 maggio 2021
Il valzer degli addii è un romanzo in cinque atti definito dallautore stesso come composto di una sola materia, raccontato con lo stesso tempo, molto teatrale. La storia inizia con la telefonata tra Ruzena, infermiera di un piccolo centro termale a qualche ora di treno da Praga, e Klima, noto trombettista nazionale, per lannuncio di una gravidanza provocata da una loro passata notte di passione. Il romanzo, che si sviluppa nellarco temporale di cinque giorni, descrive il grottesco tentativo di Klima, che oltre ad essere un artista famoso è anche sposato con Kamila, moglie consumata dalla gelosia, di convincere ad abortire Ruzena, sua amante di una notte. Lautore allinterno del racconto intreccia rapporti di complicità maschile, attraverso i quali inserisce temi di carattere etico-religioso. Grazie ai personaggi direttamente coinvolti nella gravidanza e le altre figure che partecipano poi alla vita e allo sviluppo degli avvenimenti dei protagonisti, Kundera tocca temi relativi alla tutela della vita, la procreazione, il rapporto di coppia, la gelosia, visioni della vita e dei rapporti tra le persone. Con Il valzer degli addii siamo di fronte ad unaltra grande opera di Milan Kundera.
Cinico e reale-9 febbraio 2014
In una tranquilla quanto ordinaria e noiosa cittadina termale vive una giovane infermiera intrappolata in una vita a cui rifiuta di appartenere. Quasi inconsapevolmente trova un'ancora di salvezza in una maternità indesiderata, alla quale si aggrappa in cerca di una sorta di riscatto sociale. Il presunto padre, però, elabora una cinica e spietata strategia per sfuggire a questo "imprevisto". Una serie di incontri fortuiti, casualità ed equivoci scombineranno i piani di alcuni a vantaggio di altri, in un intreccio che per certi versi ricorda quasi Shakespeare.
Il valzer degli addii-5 luglio 2011
Il mio rapporto con Kundera cominciò proprio con questo libro. Ogni volta che leggo un suo libro, cosa che capita più o meno ogni cinque anni, scopro qualcosa sulla vita; qualcosa che era sempre stata lì sotto i miei occhi e di cui non mi ero mai accorta. Succede anche per questo Valzer degli Addii; che scivola via veloce e crudele e più volte mi ha fatto pensare ai film drammatici di Woody Allen, per l'indifferenza con cui chi compie il male riesce a cancellarne le tracce dalla propria anima. Non per nulla ad un certo punto il personaggio che ho più amato, Jakub (o forse l'unico che non mi stava sulle scatole) contrappone se stesso, stupendosi della propria indifferenza, al Raskolnikov di Dostoevskijana memoria. Kundera descrive un gruppo di personaggi diversi, con diverse concezioni della vita e dell'amore, e non si capisce (o forse io preferisco non capirlo) quale di queste coincida con la sua. Forse quella del gaudente spirituale Bertlef, o piuttosto quella del cupo Jakub? Certamente non quella del debole narcisista Klima, che alla fine, credendo di aver vinto, in realtà perde tutto. Insomma, si dice che un grande autore si può amare o odiare. Io Kundera un po' lo odio, ma certamente lo amo.
Il valzer degli addii-28 marzo 2011
Uno dei più bei romanzi di Kundera secondo me. Riesce ad entrare nelle menti dei suoi personaggi e a portartici in un modo talmente naturale che ti sembrano veri, ti affezioni a loro e mai vorresti finire di leggerli. La trama è poi meno divagante di altri suoi libri quindi più accessibile anche ai più ostici nei suoi confronti.
Il valzer degli addii-16 febbraio 2011
Lo avevo già letto in passato, ma una rilettura non può che farmi bene. Ho sempre avuto uno strano rapporto con i libri di Kundera. Scrive cose sublimi, ha punti di vista inusitati. Ogni volta che leggo un suo libro, cosa che capita più o meno ogni cinque anni, scopro qualcosa sulla vita; qualcosa che era sempre stata lì sotto i miei occhi e di cui non mi ero mai accorta. Succede anche per questo Valzer degli Addii; che scivola via veloce e crudele e più volte mi ha fatto pensare ai film drammatici di Woody Allen, per l'indifferenza con cui chi compie il male riesce a cancellarne le tracce dalla propria anima. Non per nulla ad un certo punto il personaggio che ho più amato, Jakub (o forse l'unico che non mi stava sulle scatole) contrappone se stesso, stupendosi della propria indifferenza, al Raskolnikov di Dostoevskijana memoria. Kundera descrive un gruppo di personaggi diversi, con diverse concezioni della vita e dell'amore, e non si capisce (o forse io preferisco non capirlo) quale di queste coincida con la sua. Forse quella del gaudente spirituale Bertlef, o piuttosto quella del cupo Jakub? Certamente non quella del debole narcisista Klima, che alla fine, credendo di aver vinto, in realtà perde tutto. Insomma, si dice che un grande autore si può amare o odiare. Io Kundera un po' lo odio, ma certamente lo amo.
il valzer degli addii:-24 luglio 2010
All'inizio l'ho trovato un pò lento, stagnante, poi il racconto mi ha coinvolto, e il finale ti lascia a bocca aperta, e tu, lettore, sei l'unico a sapere la verità.