Bouvard e Pécuchet di Gustave Flaubert edito da Garzanti
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Bouvard e Pécuchet

Editore:

Garzanti

Edizione:
2
Traduttore:
Nacci B.
Data di Pubblicazione:
16 luglio 2020
EAN:

9788811814894

ISBN:

8811814898

Pagine:
312
Formato:
brossura
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Trama Bouvard e Pécuchet

Bouvard, svagato e generoso, è vedovo e senza figli; Pécuchet, più introverso e riservato, è scapolo. Entrambi copisti, si conoscono per caso e sull'onda di un'istintiva, reciproca simpatia decidono di cambiare vita, stanchi della loro mediocre routine. Quando Bouvard riceve una cospicua eredità, i due si ritirano insieme in campagna dove con entusiasmo da neofiti e zelo instancabile si cimentano nei più svariati campi dello scibile umano - dall'agricoltura al magnetismo, dall'archeologia allo spiritismo alla pedagogia - alternando allo studio maldestri tentativi di sperimentazione destinati a sicuro fallimento. La redenzione che i due patetici dilettanti con disarmante candore si aspettavano dai libri e dalla conoscenza lascia via via il posto alla delusione e alla consapevolezza della vanità di ogni sapere di fronte al caos del mondo. Rimasto incompiuto e pubblicato postumo nel 1881, "Bouvard e Pécuchet" è l'antiromanzo di Flaubert: un monumento ironico e amaro alla stupidità umana, ma anche il «libro delle vendette», in cui attraverso i «suoi due idioti» il grande scrittore francese mette in atto un sistematico svuotamento di senso della cultura borghese e dei suoi miti che sembra anticipare Beckett, Ionesco e Kraus. Introduzione di Bruno Nacci.

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3 di 5 su 2 recensioni

Bouvard e PécuchetDi S. Silvia-21 febbraio 2011

Da Nobel per la letteratura, una goduria imprescindibile. Bouvard e Pecuchet, due anime semplici che ingenuamente credono di poter immagazzinare tutte le conoscenze in un unico sapere, metafora della cultura enciclopedica positivistica di stampo illuminista che pretendeva di dare una risposta completa a tutto. Una cultura al tramonto all'epoca in cui Flaubert scrive, che sta per lasciare il passo all'alba della "distruzione delle certezze". I due abbandonano Parigi e si rifugiano in una proprietà in campagna dove si dedicano alle loro passioni, agli studi e alle letture, per soddisfare il loro desiderio di conoscenza. Flaubert gioca e si diverte a prendere in giro un tale ridicolo accanimento "culturale", destinato inesorabilmente al fallimento.

Bouvard e PécuchetDi l. Maria-29 ottobre 2010

Mi aspettavo molto ma molto di più. è strutturalmente ripetitivo, ma soprattutto si sente che Flaubert avrebbe voluto scriverlo in punta di penna, con ironia e leggerezza; invece non riesce quasi mai a strappare un sorriso: è goffo, o almeno io l'ho sentito così. ci sono anche dei momenti belli, e in generale tutto il discorso sottinteso è sicuramente importante: ma mi è sembrata la classica rovesciata che si stampa sulla traversa.