Ragione e sentimento. Ediz. integrale

Se avete già provato a leggere qualcosa di J. Austen e siete rimasti interdetti, provate ragione e sentimento. Solitamente i personaggi dei suoi romanzi vivono l'amore in modo circoscritto, non ci si può abbandonare a sentimentalismi che oscurino la ragione, qui invece il sentimento esplosivo e dilaniante è presente e ben descritto nel personaggio di Marianne. Una lotta tra ragione e sentimento, testa e cuore, che produrrà esiti inaspettati.

Ragione e sentimento narra le vicende di due sorelle che sono completamente diverse tra loro, come suggerisce il titolo del libro. Elinor, la sorella maggiore, rappresenta la ragione, mentre Marianne, la minore, rappresenta il sentimento. Sono le figlie di secondo matrimonio del signor Dashwood, e il libro comincia con la notizia della sua morte. La tenuta passa così al figlio maggiore dell'uomo, avuto dal primo matrimonio, e lui, sebbene abbia promesso al padre di prendersi cura della matrigna e delle sorellastre, viene convinto dalla moglie a non farlo. Le donne si ritroveranno così in una situazione finanziaria precaria.

Jane Austen è una delle mie scrittrici preferite: scrive in modo scorrevole storie che ti appassionano fin dall'inizio, e questa è proprio una di quelle. Le sorelle Dashwood, Elinor e Marianne, si ritrovano dopo la morte del padre ad affrontare la vita da sole, ognuna in possesso della propria arma: la ragione e il sentimento. Attraverso la vita in una società pettegola, amori che nascono e finiscono, mancate promesse, le due ragazze diventano donne che cercano di trovare la via giusta tra la ragione e il sentimento, perché in fondo la felicità sta proprio in questa "terra di mezzo".

Un romanzo meraviglioso e un po sfortunato, dato che il suo destino sembra quello di essere perennemente confrontato con "Orgoglio e Pregiudizio", uscendo sconfitto dal confronto! In realtà meriterebbe di essere rivalutato senza partire da posizioni preconcette. Il titolo allude agli elementi dominati nell'indole delle due protagoniste: Elinor e Marianne, tuttavia, più che contrapporsi si completano a vicenda, ed è proprio questa loro complementarietà che le aiuterà nella propria crescita emotiva. Lo stile elegante, arguto e brillante della Austen emerge in ogni pagina!

Partendo dal fatto che io adoro Jane Austen, posso dire che la storia mi è piaciuta, ma non l'ho trovata coinvolgente come "Orgoglio e pregiudizio". Sicuramente è più riflessivo, meno emotivo, meno travolgente... Bello, sì, ma con un ma: non so bene cosa sia, né perchè, ma è come se a questo libro mancasse qualcosa dello spirito di Jane Austen, dei suoi personaggi forti e pieni di personalità, indimenticabili, anche se probabilmente è più realistico considerando l'epoca e le usanze dei tempi.

Ah, Jane! Quanti capolavori e quanti personaggi indimenticabili sono nati dalla sua penna. Tra questi Elinor e Marianne hanno un ruolo di primo piano. Fantastico il confronto che si viene a creare tra ragione e sentimento, buon senso ed istinto passionale, riflessione ed impulsività. Ed è ancora più bello constatare l'evoluzione delle protagoniste e la gioia meritata a cui finalmente arriveranno. Del resto la virtù, quella vera, trionfa sempre nei romanzi della Austen. Libro meraviglioso!