Il ventre di Napoli di Matilde Serao edito da Intra
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Il ventre di Napoli

Editore:

Intra

Data di Pubblicazione:
2021
EAN:

9791280035646

ISBN:

1280035641

Pagine:
156
Formato:
brossura
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Trama Il ventre di Napoli

Un classico della letteratura, in edizione integrale con nota introduttiva "Il ventre di Napoli" viene pubblicato nel 1884 sulla rivista romana "Capitan Fracassa" e in volume da Treves. Nata come inchiesta giornalistica a seguito dell'epidemia di colera nel 1884 e completato nella edizione che si propone nell'arco di 20 anni (l'ultima parte viene scritta dall'Autrice nel 1904), l'opera è molto più di una semplice inchiesta. Con il suo romanzo la scrittrice si immerge tanto negli splendori quanto nelle miserie di una città amatissima, là dove lo scempio non può che generare pietà e rabbia. Matilde Serao (1856-1927), scrittrice e giornalista (Patrasso 1856 - Napoli 1927), è una delle più celebri intellettuali italiane, candidata sei volte al premio Nobel per la letteratura. Collana Il Disoriente - Luoghi della lettura Le pubblicazioni Intra sono tutte in formato cartaceo tascabile (12,7×20,3 cm) e in ebook, con grande attenzione rivolta alla leggibilità del testo e alla grafica.

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5 di 5 su 1 recensione

Il ventre di Napoli e altre storieDi D. Castrese-27 luglio 2011

E' un po' triste osservare come la situazione a Napoli non sia cambiata poi molto. Le pagine dedicate all'inutilità di interventi urbanistici spacciati come risolutivi e invece meramente cosmetici sembrano preannunciare ben più recenti polemiche di epoca bassoliniana, e le osservazioni relative al rapporto fra costo della vita e reddito medio dei popolani talvolta paiono profetizzare attualissime proposte di gabbie salariali. La Serao che parla di Napoli è la Serao al suo meglio, combattiva e polemica come una Fallaci di fine Ottocento, e col merito di esserlo in una società in cui le donne erano considerate molto meno d'adesso... La Serao dei racconti invece mi piace meno: patetica e sentimentale, lontana anni luce dall'oggettività distaccata e pur profondamente umana, che so, di un Verga e del Verismo tutto. Ma se Verga, nel suo distacco, mi fa sentir vicini i pescatori di Aci Trezza, il patetismo della Serao mi rende i popolani napoletani figure di teatro, personaggi e non persone. E con ciò, tanti saluti, se mai c'è stata, alla pretesa di denuncia civile e morale.