Verdi colline d'Africa

Solo il cacciatore affina la pazienza dell'attesa ed Hemingway lo dimostra in numerosi suoi romanzi.Mette in luce , però, anche la capacità di rspettare la natura e di apprezzarla

Leggerlo, per chi ha tra i suoi desideri visitare l'Africa, sarà davvero un piacere. Sicuramente non è ai livelli di altri libri di Hemingway (Fiesta ed Addio alle armi sono i miei preferiti), la trama è abbastanza piatta, ricca di descrizioni minuziose dei paesaggi ma forse ripetitiva nei passaggi delle uscite di caccia. Anche qui l'autore si rivela per la sua unica capacità nel trattegiare i personaggi con cui si trova ad interagire (i momenti in cui Hemingway si sofferma a scrivere quello che pensa tra se e sè alla prima vista di una persona sono una sua peculiarità contraddistinta dalla sua tagliente ed a volte brutale ironia).

Non amo la caccia e tanto meno chi ci va ma capisco che all'epoca di Hamingway andasse di moda. Non mi è piaciuto il libro perchè mi è sembrato più che altro una telecronaca delle battute di caccia.I rari momenti descrittivi del paesaggio e delle sensazioni sono invece molto belli.

Il presente romanzo, anch'esso autobiografico, narra l'universo sociale ed economico africano. Un importante tassello della storia è sicuramente la caccia nella natura africana, che lo stesso Hemingway amava praticare. Non è, a mio modfesto avviso, uno tra i migliori libri di Hemingway sia dal punto di vista della trama che da quello stilistico.