Modernità liquida di Zygmunt Bauman edito da Laterza

Modernità liquida

Editore:

Laterza

Edizione:
17
Traduttore:
Minucci S.
Data di Pubblicazione:
8 marzo 2002
EAN:

9788842065142

ISBN:

8842065145

Formato:
brossura
Argomento:
Sociologia
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Descrizione Modernità liquida

Abbandonate ogni speranza di totalità, futura come passata, voi che entrate nel mondo della modernità liquida...: una metafora per descrivere la fase attuale della nostra modernità che suona a epitaffio di un modo stabilizzato e rassicurante di sentirsi nel mondo.

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4 di 5 su 4 recensioni

Opera indispensabileDi C. Gabriele-22 agosto 2016

Modernità Liquida è un libro indispensabile per chi vuole approfondire e capire l'attuale società. Libro che scorre e Bauman apre un filone con questa analisi interessante con altri libri come Amore Liquido.

Uno sguardo lucidoDi a. gianmarco-6 maggio 2012

Saggio molto "colto" e universitario, ma che conserva una vena divulgativa, che chiarisce la visione dell'autore sulla modernità e il perché della teoria del mondo "post moderno" come liquido (opposto a quello arcaico, "solido") . Si tratta di un'analisi della congiuntura attuale (la versione in oggetto ha una breve introduzione scritta nel giugno 2011) , da cui ognuno può dedurre le sue conclusioni. Bauman infatti non si sbilancia nel prevedere gli effetti della modernità liquida.

Se questa è modernità... Di m. massimo-4 maggio 2012

Il libro di Bauman parla di tutti gli aspetti dell'attuale crisi esistenziale delle persone, degradate a vivere un'esistenza basata sul "vuoto". La sensazione è quella di uno stato di precarietà costante e di "insostenibile leggerezza dell'essere", per dirla con Kundera. Se è vero, come è vero, che il mondo attuale è quello che troviamo descritto in questo libro, l'unica alternativa è sperare nella prossima vita, quella Vera e lasciare che questa attuale, falsa e corrotta, scorra "liquida" e libera lontana da noi.

Modernità liquidaDi P. Leandro-8 agosto 2011

Bel saggio, sebbene Bauman non riesca mai ad uscire da un certo marxismo di fondo, il libro inizia con un articolata descrizione della società contemporanea, definita dall'emergere di una concezione liquida dell'uomo e dei valori. Liquida, perché rispetto alla modernità precedente non ci si propone di creare strutture resistenti e durature, ma di essere adatti alla complessità del mondo; liquida perché all'identità sociale proposta da qualsiasi ente collettivo l'uomo moderno sfugge, anche contro la propria volontà cosciente. Liquida perché di fronte all'apparente possibilità sterminata di occasioni e modi nuovi di essere e lavorare, l'uomo si perde in mille rivoli, e deve sopportare da solo il peso di una libertà che, dall'illuminismo in, è stata sempre rivendicata come liberazione da tutti i vincoli (sociali, e naturali se possibile). Di fronte alla sproporzione tra il caos del mondo e la volontà di mantenere il senso del proprio essere, l'uomo è tentato di costruire comunità-rifugio che lo ripari dalle insidie del "mondo esterno" e gli conferisca un'identità che non riesce a darsi da solo; ma il tentativo di dare un senso fallisce in partenza, perché proprio l'uomo che partecipa alla comunità-rifugio rivendica allo stesso tempo quell'indipendenza che è alla base dello sgretolamento, e l'unica possibilità di coesione sussiste a spese dell'altro, di chi in quel momento non si vuole o si ha paura di diventare. Bauman non dà una soluzione ai problemi che rileva, e in questo mostra di arrendersi, pur nell'ottimismo che, secondo chi lo conosce, lo descriverebbe. Dove Bauman fallisce non è nella sua acutissima visione della società di oggi, un "camping" dove nessuno vuole sostituirsi alla direzione degli affari e tanto meno rivoluzionare il sistema, ma dove tutti pretendono per quello che pagano. Il fallimento, a mio avviso, sta nella riproposizione di una traccia che è ancora (dopo ormai 150 anni) una risposta marxista. Marxista, in quanto si sforza di mostrare come l'origine di tutta l'infelicità umana sia solo una questione sociale.