Il mio infinito. Dio, la vita e l'universo nelle riflessioni di una scienziata atea di Margherita Hack edito da Dalai Editore

Il mio infinito. Dio, la vita e l'universo nelle riflessioni di una scienziata atea

Collana:
I saggi
Data di Pubblicazione:
26 aprile 2011
EAN:

9788860736789

ISBN:

8860736781

Pagine:
207
Formato:
brossura
Argomenti:
Natura e esistenza di Dio, Storia delle scienze
Acquistabile con o la

Descrizione Il mio infinito. Dio, la vita e l'universo nelle riflessioni di una scienziata atea

Dalle stelle alla mente. Dio, la vita e l'universo nelle riflessioni di una scienziata atea
Margherita Hack
Guardare le stelle e sognare è bello, basta tenere a mente che si tratta solo di palloni di gas. Partendo da questo semplice principio Margherita Hack scrive il suo ultimo libro Dalle stelle alla mente. Dio, la vita e l’universo nelle riflessioni di una scienziata atea. Prima donna a dirigere un osservatorio astronomico in Italia e considerata una delle mente più brillanti della comunità scientifica non solo italiana, ma internazionale, la Hack analizza piccoli e grandi principi scientifici, misteri dell’universo, false credenze che spesso si hanno sulle cose che ci circondano o che ci stanno sopra la testa. Partendo da un punto di vista assolutamente ateo e non religioso la scienziata colloca l’anima umana nella mente, ma non dimentica mai una dimensione spirituale o semplicemente sognatrice. L’universo è esplorato nelle sue varianti: da quella prettamente materiale a quella più evanescente, ma mantenendo sempre un rigore scientifico. Le riflessioni della scrittrice-scienziata si espandono ad ampio raggio anche al sociale, all’estensione politica che abbiamo della vita. Le battaglie politiche della Hack vanno infatti dalla difesa dei diritti degli omosessuali alla protesta contro i tagli alla ricerca fino ad arrivare alla più scottante e attuale difesa del nucleare. Eutanasia o ufologia: su tutto la grande ricercatrice ha un’opinione ben precisa. Dal diritto di avere accesso all’una all’inesistenza degli avvistamenti riguardanti l’altra. Scienza e vita quotidiana sono strettamente collegate in queste riflessioni di una scienziata atea perché l’esistenza dell’una coincide con il procedere e l’evolversi dell’altra. Con poche parole e una semplicità davvero illuminante le risposte alle domande più banali o più complicate sull’esistenza di stelle, atomi e vita sono contenute in queste pagine. I riferimenti ad un tutto più complesso, ad un universo che si fa anche società si riflette in ogni piccolo commento della Hack. Spesso – sostiene la scrittrice in Dalle stelle alla mente. Dio, la vita e l’universo nelle riflessioni di una scienziata atea – per commentare una scoperta scientifica in televisione concedono solo un minuto, mentre agli oroscopi offrono moltissimo spazio.

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3 di 5 su 2 recensioni

Titolo non corrispondente al contenutoDi B. Piero-17 maggio 2011

Più che un libro di riflessioni, si tratta di una storia dell'astronomia, da Talete ai giorni nostri, intercalata da alcune affermazioni dell'autrice sull'influenza negativa della Chiesa sulla ricerca scientifica, sia nel passato che al presente. L'ultimo capitolo è dedicato ai motivi che inducono la scienziata a dichiararsi atea. Lo stile della parte scientifico-divulgativa è scorrevole ed accattivante. Purtroppo la sezione dedicata alla cosmologia relativistica e alla fisica quantistica contiene delle imprecisioni che possono indurre il lettore non esperto a formarsi delle concezioni erronee. In particolare, la soluzione proposta per risolvere il paradosso di Olbers è incompleta perché non menziona l'espansione dello spazio-tempo come motivo principale per spiegare il fatto che il cielo notturno sia buio. Non far rilevare al lettore come le immagini del fondo cosmico primordiale, che l'autrice ha incluso nel libro, dimostrino come in realtà il cielo sia "luminoso", ma che per effetto dell'espansione quella luce un tempo "visibile" ora si è trasformata in microonde, rilevabili solo con strumenti spaziali, è fuorviante e oscura la caratteristica principale dell'universo in cui viviamo. Analogamente, parlando del principio di indeterminazione di Heisenberg, l'autrice usa una formula approssimata che potrebbe essere utile per spiegare la portata del concetto, ma non, come fa la Hack, per fare esempi numerici. Infine, sempre parlando del principio di indeterminazione, l'autrice confonde il "vuoto quantico" con il "nulla". Nelle conclusioni ("L'ipotesi di Dio"), la Hack ammette che avere o meno fede in Dio sia una scelta personale, e ammette anche che la scienza "non spiega, né potrà mai spiegare perché c'è l'universo, perché c'è la vita" (pag. 200). Ma dopo poche righe afferma "Chi non accetta la fede.., ritiene che il credere in Dio sia un modo infantile di spiegare tutto ciò a cui la scienza non è in grado di dare risposte... A riprova dell'infantilismo del credente si ricorda che "il "divino" nella vita degli uomini si è andato via via attenuando con l'aumentare della conoscenza...". A parte il fatto che l'ultima affermazione è lungi dall'essere sostenuta dalle attuali indagini statistiche, la Hack, mentre ammette in teoria pari dignità alla scelta dello scienziato non-credente e del credente, classifica quest'ultimo come "infantile". Considerando la lunga lista di scienziati (moderni) credenti (Planck, Heisenberg, Pauli, Einstein, Amaldi...) che hanno lasciato un segno indelebile nella storia della scienza, bisogna ammettere che per catalogarli come affetti da "infantilismo", ci vuole coraggio (che certo non fa difetto alla Hack)! La parte finale è dedicata alla vita e qui l'autrice entra in contraddizione con se stessa: da un lato si chiede "Il fatto di padroneggiare le leve della vita ci spingerà a sostituirci ad essa?", ma conclude il libro con l'affermazione apodittica "E solo quando riusciremo a creare esseri viventi potremo dire di aver capito veramente che cos'è la vita". In definitiva un libro accettabile per la parte di storia dell'astronomia e dell'astrofisica classica, materie nelle quali l'autrice è competente (ma troppo simile ai molti libri divulgativi della stessa autrice), colpevolmente carente nella parte cosmologica e fisica (si legga per confronto il recente libro "Osservare l'universo" di Paolo de Bernardis, competente cosmologo di fama internazionale) e inconsistente nella parte filosofica e teologica ove le opinioni personali della scienziata atea sembrano avulse dalla realtà della ricerca attuale in entrambe le discipline.

GenialeDi B. RITA-29 aprile 2011

Un libro infinitamente interessante, scritto da una mente geniale che ha fatto della scienza l'asse intorno al quale ruota la propria esistenza. Un libro ricco di risposte: la Hack senza grandi sconvolgimenti ci mostra il lato razionale della vita e non solo. Davvero utile e importante avere fra le mani questo piccolo concentrato di genialità.