Diceria dell'untore di Gesualdo Bufalino edito da Sellerio Editore Palermo

Diceria dell'untore

Data di Pubblicazione:
2 luglio 2009
EAN:

9788838924019

ISBN:

8838924015

Pagine:
213
Formato:
brossura
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Trama Diceria dell'untore

Nel 1946, in un sanatorio della Conca d'oro - castello d'Atlante e campo di sterminio - alcuni singolari personaggi, reduci dalla guerra, e presumibilmente inguaribili, duellano debolmente con se stessi e con gli altri, in attesa della morte. Lunghi duelli di gesti e di parole; di parole soprattutto: febbricitanti, tenere, barocche - a gara con il barocco di una terra che ama l'iperbole e l'eccesso. Tema dominante, la morte: e si dirama sottilmente, si mimetizza, si nasconde, svaria, musicalmente riappare. E questo sotto i drappeggi di una scrittura in bilico fra strazio e falsetto, e in uno spazio che è sempre al di qua o al di là della storia - e potrebbe anche simulare un palcoscenico o la nebbia di un sogno... "Ingegnoso nemico di se stesso", finora sfuggito a ogni tentazione e proposta di pubblicare, uomo, insomma, che ha letto tutti i libri senza cedere a pubblicarne uno suo, Gesualdo Bufalino - professore a Comiso, oggi sessantenne - è con questa "Diceria" al suo primo libro. Scritta negli anni, come lui dice, "della glaciazione neorealista", questa contemplazione viene alle stampe in un tempo meno gelido, più sciolto e più libero perché sia giustamente apprezzata.

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Recensioni degli utenti

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4 di 5 su 10 recensioni

Libro pesante e difficileDi i. elena-7 agosto 2013

Ho letto questo libro a scuola sotto consiglio della mia professoressa di italiano, devo dire che non lo consiglierei... Lo stile risulta estremamente pesante, poco scorrevole con parole mai sentite prima, da leggere col dizionario vicino, pronto da consultare. La storia è carina ma la lingua con cui è scritta la rende troppo noiosa e complicata. Molto meglio è stata l'opera teatrale tratta dallo stesso romanzo. Non lo consiglerei ai ragazzi ma a persone che vogliono inoltrarsi in una lettura ardua.

La poesia in un libroDi I. Andrea-11 giugno 2012

Un libro che sembra non essere scritto in prosa ma in poesia, dove i riferimenti mitologici e letterari si susseguono incalzanti pagina dopo pagina affascinando il lettore. Lo stile è ricercato, quasi sublime, coinvolgente ed appassionante. Consigliato per una lettura ricercata e dedita ad ampliare il proprio lessico.

Diceria dell'untoreDi L. Giuseppe-26 settembre 2011

Romanzo, ma forse racconto lungo, che parte a rilento, quasi che volesse scremare il numero di potenziali lettori, quasi che l'autore sia timoroso di offendere il lettore travolgendolo da subito, ma che poi pagina dopo pagina, riga dopo riga si intrufolano, ma sempre in punta di piedi, nell'animo di chi dapprima scettico sente crescere in sé un entusiasmo che non lo lascerà fino alla fine. C'è una narrativa che, pur non cercando di indulgere alla commozione, poco a poco insinua nel cuore una vena di malinconia, mettendo a nudo e alla prova la capacità di sentire e di umanamente comprendere. C'era un vecchio insegnante che ha voluto parlare della vita di uomini vicini alla morte e in tal modo è riuscito a far comprendere quanto, in quell'attesa, si possa ancora essere uomini. Ecco, Diceria dell'untore di Gesualdo Bufalino è tutto questo. Pubblicato per la prima volta nel 1981 ottenne subito un grande successo di critica e di pubblico, vincendo il Campiello lo stesso anno. E' stato, quindi, un debutto clamoroso, sia per la qualità dell'opera che per l'età dell'autore, che all'epoca aveva sessant'anni.

Diceria dell'untoreDi E. massimo-31 marzo 2011

Uno dei più cari ricordi della mia giovinezza. Un romanzo (breve) capillarmente lavorato, scolpito, tratteggiato. Ne viene un pò intaccata la freschezza e talvolta la scorrevolezza, intesa come musicalità, della scrittura e quindi della lettura, perchè accanto da alcune frasi e perifrasi magnifiche (che ho annotato entusiasticamente), veri e propri giri di jazz "pennato" (vorrei dire jazz rock, dal punto di vista metrico), a volte compaiono lunghi periodi meno felici e singhiozzanti. Poi, rischio evidente quando si è così giganteschi nella conoscenza di una lingua e delle sue emanazioni, ne viene un pò infettata la trama, che a me è sembrata non solo troppo poco lontana da Padiglione cancro ma anche un pò frettolosa verso la fine. Di fatto, Diceria dell'untore è infatti un romanzo breve, non di amplissimo respiro, che non possiede la vastità fra le sue prerogative.

Diceria dell'untoreDi g. andrea-15 febbraio 2011

Suggeritomi da un mio caro zio, ricordo che la lettura non mi entusiasmò particolarmente, ma allo zio non lo feci mai sapere. Pertanto mi tocca liquidare il Bufalino con scarsi ricordi se non per sgradevoli sensazioni. Rimane il fatto che uno scrittore così acclamato vada letto.

diceria dell'untoreDi c. eleonora-31 ottobre 2010

Il tema dominante è la morte, che nel libro, cosi' come nella vita', si nasconde, striscia, riappare. I personaggi, reduci di guerra inguaribili, duellano con se stessi e con gli altri, in attesa della morte. E' la stessa debole lotta, in bilico tra strazio e falsetto, che conduce l'umanita' tutta.