Delitto e castigo di Fëdor Dostoevskij edito da 2M
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Delitto e castigo

Editore:

2M

Traduttore:
Verdinois F.
Data di Pubblicazione:
24 maggio 2022
EAN:

9788893223195

ISBN:

8893223198

Pagine:
560
Formato:
brossura
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Trama Delitto e castigo

Raskòl'nikov è un giovane studente ossessionato dall'idea della libertà assoluta, cui ha diritto, secondo lui, l'uomo superiore, al quale tutto è lecito. Si convince così che per uscire dalla miseria in cui vive è giusto uccidere l'usuraia Aljona, un essere inferiore, che sfrutta la disperazione altrui e la cui esistenza è del tutto inutile. Riesce così a realizzare il suo piano criminale, ma è costretto a uccidere anche la mite Lizavèta, sorella della vittima. Sfida la polizia, nella figura dell'implacabile giudice Porfirij, convinto della sua colpevolezza, quasi a voler provare la propria superiorità. Presto l'esaltazione cede all'angoscia e il tormento spirituale non gli permette di essere libero come pensava. Comincia a frequentare i più miserabili ambienti di Pietroburgo, dove incontra autentici relitti umani, che si rivelano però ricchi di umanità, tra cui l'ubriacone Marmeladov e sua figlia Sonja, una creatura pura, nonostante sia costretta a prostituirsi per sostenere la famiglia. Di fronte alla morale evangelica del sacrificio e alla legge dell'amore che Sonja gli propone, crolla definitivamente la fede che Raskòl'nikov nutriva in se stesso. Con lei trova il coraggio di confessarsi e di costituirsi. In Siberia dove Sonja gli resta accanto, Raskòl'nikov comprende che solo attraverso il castigo e la sofferenza riuscirà a liberarsi del senso di colpa e a trovare quella libertà tanto cercata, raggiungibile solo attraverso l'amore e la disponibilità verso il prossimo.

Recensioni degli utenti

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4 di 5 su 47 recensioni

IrrinunciabileDi C. Adriana-4 aprile 2018

Non si può farne a meno, ogni commento sarebbe riduttivo. Una congerie di sentimenti minutamente analizzati, linguaggio penetrante, incubi descritti con una vividezza ed efficacia da lasciar senza parole. La colpa che prende possesso dell'uomo tanto da divenirgli insopportabile, da preferire qualunque altra punizione a questo peso.

BellissimoDi T. Francesco-30 marzo 2018

Forse il mio romanzo preferito di questo grande autore. A differenza di altri, come ad esempio l'Idiota, la trama è decisamente meno lenta e riesce a tenere il lettore incollato dall'inizio alla fine, l'ho letto quasi tutto d'un fiato! Consigliato!

Una lettura allucinante, quasi tutta un'illusioneDi R. Manuela-22 marzo 2018

Non saprei da dove iniziare per scrivere una recensione. Sicuramente non dalla trama, neanche un accenno, perché anche la minima introduzione rischia di svelare le prime 100 pagine del libro. E mi rifiuto. Quindi inizio a parlare delle mie sensazioni: questo libro è assurdo. Inizialmente mi sembrava lento, davveeero leeeento, trooooppo lento. Una lentezza dispersiva, una lentezza confusionaria. Una confusione che è presente ovunque. La confusione è presente in questa San Pietroburgo sporca, caotica, afosa soffocante. La confusione è presente nelle parole del narratore che ti fanno entrare nella sua testa confusa e ti stordiscono tanto da non capire più cosa sia vero e cosa no. Una confusione così forte che mi ha fatto perdere la consapevolezza della lettura: mi sono sentita distaccata da me e completamente dentro, completamente intrappolata nei pensieri del nostro caro Raskol'nikov. L'ho terminato e non me ne sono accorta. Ti perdi nei suoi e ormai tuoi pensieri, nelle sue e ormai tue paure, nella sua (e solo sua, si spera) malattia e perdi ogni capacità percettiva. È allucinante. È totalizzante. È un'esperienza mistica. È magistrale.

Un libro da leggere nella vitaDi S. Christian-11 marzo 2018

Non può mancare tra i libri letti questo importante libro di Dostoevskij. La trama è certamente particolare ma molto scorrevole e difficilmente interrompi la lettura. Pieno di colpi di scena e disavventure, a volte ti sembra di far anche te parte della storia.

SplendidoDi B. Anna-12 febbraio 2017

Non abbiate paura che sia uno di quei libri che ci si propone di leggere ma che rimangono letti a metà. La descrizione dei personaggi è profondamente minuziosa, fin nei minimi particolari, ma credo che sia nelle riflessioni e nei pensieri dell'autore che si ritrovi il pregio di questo libro.

Dostoevskij, sperimentatore di personalitDi S. Rossella-26 maggio 2015

Nella Pietroburgo del diciannovesimo secolo un giovane studente di nome Raskolnikov, che ha dovuto abbandonare gli studi di legge per mancanza di mezzi, ordisce un terribile e brutale omicidio che riesce malauguratamente a compiere. Il titolo, "Delitto e Castigo", non potrebbe essere più adatto per esplicitare in modo diretto e incisivo i temi che vengono trattati ampiamente e con incredibile abilità nel libro. Entrambi i punti di riflessione e di narrazione prendono avvio e si sviluppano attorno alla particolarissima personalità del protagonista che, fin dalle prime pagine, viene descritto come un individuo misantropo e solitario, che manifesta i segni di una ben celata psicosi. Il tema del delitto fa riflettere sui motivi che spingono il protagonista a commettere un'azione così estrema, che apparentemente sembra determinata dalla miserevole povertà. Il giovane, per riscattarsi e migliorare la propria posizione sociale, decide di uccidere e derubare una vecchia usuraia, la cui cattiveria contribuisce all'effettiva risoluzione dell'assassinio. Il riconosciuto disturbo di personalità dell'omicida, noto come "disturbo borderline di personalità" (che genera un significativo livello di instabilità emotiva ed è caratterizzato da un'immagine distorta di sé), viene assunto come spiegazione di una monomania rivolta all'omicidio e al furto, che costituirebbe il movente di quello stato di alienazione che lo spinge prima a pianificare per mesi il delitto, e poi a portarlo a termine. Se ci si dedica a una lettura più attenta e approfondita, però, è possibile entrare in contatto con la realtà più intima del protagonista e contemporaneamente conoscere quei principi ideologici (che possono essere esplicati nell'esistenza di individui straordinari che sono e devono essere autorizzati a servirsi di qualunque mezzo per realizzare il loro destino, perfino uccidere se la situazione lo prevede) che egli pone a fondamento del delitto e che smentiscono sia l'assenza di ragionamento nell'azione, sia la presenza di una qualsiasi traccia di successivo pentimento. Le conseguenze derivanti dal delitto si manifestano, sotto vari aspetti, nel tema del castigo, che all'interno dell'opera si abbatte su tutta la persona di Raskolnikov, coinvolgendo ogni dimensione del suo essere. Il castigo si presenta, prima di tutto, come una mania di persecuzione avvertita intensamente dal protagonista, mania che si materializza nella paura costante di essere scoperto o seguito, cosa che lo spinge a eliminare maniacalmente e a più riprese ogni prova che potrebbe condannarlo. In secondo luogo, il castigo appare come una sorta di irrecuperabile decadimento fisico e psicologico del protagonista che, dal momento della sua totale presa di coscienza del reale compimento dell'atto, si traduce in una sensazione di mortale debolezza che lo costringe, a volte anche per giorni, a periodi di sonno delirante e a frequenti svenimenti, e nella paura di essere incapace di distinguere la realtà dal sogno e dalle allucinazioni che lo attanagliano durante i momenti di delirio. Più atrocemente, il castigo si abbatte sottoforma del volontario allontanamento del giovane dall'amata famiglia, allontanamento scelto a malincuore per non imprimere per sempre su di essa l'onta del disonore e fortemente desiderato per avere la possibilità di restare in una dimensione di riflessiva solitudine. L'ultima e più difficile forma di castigo si presenta a Raskolnikov come la dura scelta conflittuale tra il dovere morale di scontare una pena per ricevere il perdono e il pressante bisogno della libertà di vivere, che viene soddisfatto dall'amore nei confronti di Sonia, una giovane ragazza poverissima rifiutata dalla società poiché costretta a prostituirsi per aiutare la propria famiglia a sopravvivere, che lo aiuta a redimersi e a ritrovare la speranza perduta. Un'opera in perfetto stile dostoevskijiano, ricca di particolari personalità che, sotto aspetti differenti, rappresentano tipologie umane realmente esistenti che l'autore concentra in un'unica realtà letteraria, esasperandone i tratti fondamentali per osservare il risultato delle loro interazioni.