Memorie dal sottosuolo di Fëdor Dostoevskij edito da Neri Pozza
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Memorie dal sottosuolo

Editore:

Neri Pozza

Collana:
Biblioteca
Traduttore:
Prina S.
Data di Pubblicazione:
28 aprile 2021
EAN:

9788854521407

ISBN:

885452140X

Pagine:
192
Formato:
brossura
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Trama Memorie dal sottosuolo

«Sono un uomo malato... Sono un uomo cattivo». Così comincia quest'opera che, come scrive Serena Prina nella postfazione a questa nuova edizione, annuncia «uno dei libri più sconvolgenti della letteratura mondiale, destinato a segnare indelebilmente l'intero processo della scrittura occidentale». Un incipit che, nei tre puntini che separano le due frasi, in quello «iato iniziale tra malattia e malvagità, tra richiesta di comprensione e brusco respingimento», mostra subito l'oggetto delle sue pagine: la vita interiore di una nuova specie d'uomo, l'uomo del sottosuolo, l'«antieroe» della modernità in cui si dissolve ogni appartenenza e identità. Dostoevskij pubblicò le "Memorie dal sottosuolo" nel 1864. È molto probabile, però, che il progetto dell'opera sia nato prima, negli anni in cui, tornato dai lavori forzati e dal confino, lo scrittore russo decise di andare a vedere con i propri occhi quell'Occidente di cui tutti parlavano. Quarantenne «malato», appunto, incattivito dalla prigionia, convinto che l'umanità avesse ormai smarrito il proprio cammino, Dostoevskij viaggiatore non è lontano dall'uomo senza nome protagonista delle pagine delle "Memorie dal sottosuolo". La radice autobiografica dell'opera, però, non ne spiega certo l'universalità. L'apparizione di questo libro segna, infatti, una data fondamentale nella letteratura occidentale non soltanto perché descrive un individuo che, irrimediabilmente separato dalla società, da un mondo che non riconosce più come suo, trova riparo nella propria interiorità. «Il personaggio dell'antieroe nel quale è privilegiata non già la vita sociale ma la vita interiore» (Alberto Moravia) non è, insomma, il solo tratto fondamentale di quest'opera. Il suo cuore vero sta nel fatto che il suo protagonista, l'uomo del sottosuolo, l'«antieroe» della modernità, appare come un individuo che non può trovare in realtà alcun riparo nella propria interiorità, poiché è indelebilmente separato anche da sé stesso. In «una sorta di danza» delle parole, come scrive Serena Prina, del loro rincorrersi e delle loro contorsioni, l'uomo del sottosuolo rovescia su di sé tutte le contraddizioni possibili, sino al punto da sottoporsi a quella continua, spietata interrogazione del Sé che caratterizzerà poi le pagine migliori della letteratura del secolo successivo.

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Recensioni degli utenti

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4 di 5 su 4 recensioni

Solo per il nomeDi C. Gabriele-2 gennaio 2021

Tre stelle solo perchè scritto da Dostoevskij, tra i suoi libri letti è quello che mi è piaciuto meno. Personaggio estremamente negativo, vuoto. Poi i gusti sono gusti.

L'edizione miglioreDi C. Gloria-21 febbraio 2017

Questa è l'edizione che più mi piace. Credo che la traduzione che offre la Garzanti sia una delle migliori (io ho anche quella della Mondadori e non mi piace affatto). Che dire, Dostoevskij è Dostoevskij. Un libricino breve e profondo, un racconto in cui ci si identifica indubbiamente in Nasten'ka. Piccola, insicura, con tanta voglia di vita. Due mondi che si incontrano e si scontrano. Un carico di emozioni.

Memorie dal sottosuoloDi R. Enrica-22 novembre 2010

In questi giorni ho scoperto che il Signor Dostoevskij scrive in maniera sublime anche quando si rotola nel fango e trascina con se tutta la sua compostezza e il suo ritegno. Un libro che cresce dentro, pagina dopo pagina, anche se all'inizio mi sono ritrovata in un mare agitato in cui ho dovuto impegnarmi a nuotare.. Ne e' valsa veramente la pena! "Lasciateci soli senza libri e noi ci confondiamo subito, ci smarriamo, non sappiamo dove dirigerci, a cosa aggrapparci: cosa amare cosa odiare; cosa apprezzare e cosa disprezzare. "

E dunque, evviva il sottosuolo!Di O. Debora-11 settembre 2010

Tra le pagine di questo libro c'è una parte di me, una parte che dopo averlo letto non ho avuto più il coraggio, la forza, o la volontà, di recuperare. Non lo definisco il mio libro preferito solo perchè mi auguro che ce ne sia uno che mi emozioni e coinvolga come questo. Ma ho la certezza che non potrà esserci.