9 agosto 378. Il giorno dei barbari di Alessandro Barbero edito da Laterza

9 agosto 378. Il giorno dei barbari

Editore:

Laterza

Edizione:
2
Data di Pubblicazione:
6 ottobre 2005
EAN:

9788842077657

ISBN:

8842077658

Formato:
rilegato
Acquistabile con la

Descrizione 9 agosto 378. Il giorno dei barbari

Questo libro racconta di una battaglia che ha cambiato la storia del mondo ma non è famosa come Waterloo o Stalingrado: anzi, molti non l'hanno mai sentita nominare. Eppure secondo qualcuno segnò addirittura la fine dell'Antichità e l'inizio del Medioevo, perché mise in moto la catena di eventi che più di un secolo dopo avrebbe portato alla caduta dell'impero romano d'Occidente. Parleremo di Antichità e Medioevo, di Romani e barbari, di un mondo multietnico e di un impero in trasformazione e di molte altre cose ancora. Ma il cuore del nostro racconto sarà quel che accadde lì, ad Adrianopoli, nei Balcani, in un lungo pomeriggio d'estate.

Prodotto momentaneamente non disponibile
€ 18.00

Inserisci la tua e-mail per essere informato appena il libro sarà disponibile

Recensioni degli utenti

e condividi la tua opinione con gli altri utenti
4 di 5 su 5 recensioni

L'inizio del MedioevoDi T. Roberto-24 maggio 2012

Barbero ricostruisce le tappe che portarono l'esercito romano allo scontro contro i barbari ad Adrianopoli, all'estremo confine orientale dell'impero. Una battaglia persa dai romani, un evento fondamentale per l'evoluzione e la successiva caduta dell'impero. E' scritto meravigliosamente bene, si legge come un romanzo, anche se si tratta di una rigorosa ricostruzione storica della situazione in cui si trovavano i confini lungo il Danubio, dei rapporti con i barbari, dell'immigrazione e assimilazione degli stranieri.

9 agosto 378Di c. lello-19 maggio 2011

Ricostruzione intelletualmente completa e dallo stile fluido della battaglia di Adrianopoli. La vicenda è narrata in modo avvincente e piacevole a leggersi: l'interesse dell'autore per la storia militare è evidente, così come l'esperienza contemporanea delle immigrazioni di massa ne stimola la riflessione e la narrazione. Da ultimo, anche se il taglio del volume è chiaramente divulgativo, c'è un eccellente apparato di note, da cui si può valutare la massa delle fonti utilizzate e della letteratura più recente; Barbero ha inoltre scritto poco dopo un saggio di più ampio respiro (che adesso sto leggendo) sulla politica imperiale nei confronti dei barbari fin dai tempi di Cesare e Ottaviano.

9 agosto 378Di l. alice-12 aprile 2011

Ottimo come al solito, penetrante e conciso. Me ne innamorai anni fa sentendo Barbero parlare di Adrianopoli al festival della mente di Sarzana. Ora che ne ho trovato il relativo scritto devo ribadire: bellissimo, scorrevole, appassionato ed appassionante. Parla di avvenimenti di più di 1700 anni fa e li fa vivi e vibranti come si parlasse delle ultime elezioni americane, o, meglio, dell'immigrazione clandestina e della modifica del senso del territorio.

9 agosto 378Di F. Benito Maria Emanuele-18 novembre 2010

L'autore ricostruisce la terribile battaglia di Adrianopoli, nella quale i Goti sconfissero e uccisero l'imperatore d'Oriente Valente. La battaglia impresse una forte accelerazione alla crisi dell'Impero che avrebbe portato, nel giro di un secolo, al saccheggio di Roma (da parte dei Goti prima e dei Vandali poi) , alla deposizione dell'ultimo imperatore d'Occidente e alla formazione dei regni romano-barbarici da parte delle popolazioni germaniche ormai stabilmente insediate nei territori dell'Impero. La vicenda è narrata in modo avvincente e piacevole a leggersi: l'interesse dell'autore per la storia militare è evidente, così come l'esperienza contemporanea delle immigrazioni di massa ne stimola la riflessione e la narrazione. Da ultimo, anche se il taglio del volume è chiaramente divulgativo, c'è un eccellente apparato di note, da cui si può valutare la massa delle fonti utilizzate e della letteratura più recente; Barbero ha inoltre scritto poco dopo un saggio di più ampio respiro (che adesso sto leggendo) sulla politica imperiale nei confronti dei barbari fin dai tempi di Cesare e Ottaviano.

9 agosto 378Di l. rodrigo-6 ottobre 2010

Per dire che Alessandro Barbero è scrittore vero basta ricordare che nel 1996 ha vinto il Premio Strega con il suo romanzo "Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle gentiluomo". Ma Barbero è anche medievista, ancor giovane in rapporto alla gerontocrazia accademica, e di prim'ordine. Qui ci narra, con linguaggio invidiabilmente gradevole e con rigorosità storica ineccepibile, tutto ciò che straordinariamente preparò la battagllia di Adrianopoli del 378, e in primo luogo il passaggio del Danubio da parte dei Goti nel 376; tutto sulla battaglia stessa che vide la clamorosa sconfitta imperiale da parte dei Germani; l'essenziale che c'è da dire sul dopo Adrianopoli: «E allora, è davvero una data epocale quel 378, la fine dell'Antichità e l'inizio del Medioevo?» (p. 209). Sì, si può accettare, con Barbero, che il 378 possa essere assunto a data simbolo della nuova, difficile, lunga gestazione di un mondo insieme romano e germanico, grande tappa della civiltà occidentale. L'integrazione romano-germanica peraltro era già iniziata prima della fine del IV secolo, e Barbero non lo ignora: dovrebbe rifletterci chi oggi vorrebbe gestire in modo capriccioso quelle cose che chiamiamo frontiere. Quanto al procedere della Storia per battaglie, dovrà purtroppo continuare fino all'utopico giorno in cui si troverà un modo più umano per risolvere i problemi di convivenza. Il carattere positivo della Storia e di storici come Barbero, però, è che l'una e gli altri sanno ricostruire e descrivere la vita reale, che forse resta più accattivante e più complessa di qualsiasi fantasia.