Saggio sulla lucidità di José Saramago edito da Einaudi

Saggio sulla lucidità

Editore:

Einaudi

Traduttore:
Desti R.
Data di Pubblicazione:
2005
EAN:

9788806179410

ISBN:

8806179411

Pagine:
290
Formato:
brossura
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Trama Saggio sulla lucidità

Nella capitale di un paese non meglio identificato tutta la popolazione vota scheda bianca alle elezioni. Al secondo tentativo le schede bianche aumentano. Il governo sospetta una cospirazione e mette sotto assedio la città, tutti gli organismi istituzionali vengono trasferiti, la città viene abbandonata a se stessa. In questa situazione, la gente sviluppa una solidarietà spontanea e reinventa una nuova gestione delle cosa pubblica. Si cercano i capi della cospirazione, viene individuata una donna, la stessa protagonista di "Cecità", sulle cui tracce viene inviato un agente segreto. L'uomo si rende conto che la donna non ha alcuna colpa e che serve solo da capro espiatorio, mentre tra loro si stabilisce un forte legame. Il loro destino però è già segnato.

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Recensioni degli utenti

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4 di 5 su 9 recensioni

Scheda biancaDi C. Michele-4 maggio 2012

"Saggio sulla lucidità" è, in un certo senso, la continua di "Cecità". Ma lo si può benissimo leggere come un libro a sè. Si incontrano alcuni protagonisti già conosciuti nel precedente romanzo, ancora una volta in un paese non meglio identificato. Saramago dipinge una situazione paradossale: durante una tornata elettorale tutti votano scheda bianca... Un invito del nobel portoghese a ribellarci ai governi che hanno fatto a pezzettini la democrazia.

Uno scrittore interessato ai lettoriDi R. Rosa-9 aprile 2011

Una delle peculiarità di questo autore è che non usa la punteggiatura ed è ovvio che per chi è abituato a leggere in un certo modo possa incontrare delle difficoltà. Questo, però, non toglie il fatto che Saramago sia uno scrittore di spessore. In questo testo si rivolge a esseri pensanti e li spinge a fare delle riflessioni molto profonde. Assolutamente consigliato.

Consigliato!Di C. Alberto-25 marzo 2011

Per chi ha letto e amato Cecità leggere questo libro è un obbligo in quanto rappresenta il seguito della vicenda. Stessi protagonisti, stessa città senza nome di un Paese senza nome, racconta lo scontro tra il Potere e una popolazione che ha ritrovato il senso dell'etica ha ricominciato a "vedere" lucidamente come la società civile sia perfettamente in grado di autogovernarsi usando il buon senso e la solidarietà. Ovviamente le conseguenze saranno drammatiche. Un tema molto attuale, spunto per un dibattito davvero intelligente sull'utilità o meno di continuare la partecipazione politica della collettività.

Saggio sulla luciditàDi D. ivan-25 febbraio 2011

Lo avevo già letto in passato, ma una rilettura non può che farmi bene. Ci troviamo nello stesso luogo in cui, quattro anni prima, un'epidemia misteriosa di cecità aveva afflitto temporaneamente tutti gli abitanti tranne una donna. Si potrebbe quasi definire questo romanzo "una continuazione" di Cecità per la presenza di alcuni personaggi in comune e soprattutto per il suggerimento dell'autore stesso che dopo Ensaio sobre a cegueira intitola questo libro Ensaio sobre a lucidez. In realtà il ritmo e l'atmosfera dei due romanzi sono profondamente diversi: quanto quello era pieno di pathos, di cadenze incalzanti da thriller, di terrore e orrore che lasciavano col fiato sospeso a ogni pagina, questo è freddo, distaccato, chirurgico, cronachistico. La politica può essere una cosa lurida e i politicanti ne sono la peggior espressione, questo il grande Nobel portoghese ce lo ha ripetuto variamente e non solo nella sua narrativa (vi ricordate la sua frase Até quando, Berlusconi, abusars da nossa pacincia, contenuta nel Quaderno?). Immaginate cosa può accadere se improvvisamente dai risultati di una qualunque elezione vengano fuori un numero impressionante di schede bianche, una maggioranza "bulgara" (come si diceva una volta, quando questa espressione aveva un senso) di dissenso muto e non per questo meno indignato, in barba ai partiti di centro, di destra e di sinistra. Il governo in tutti i suoi componenti, dal capo di stato al presidente del consiglio e via via ministro dopo ministro, appare attonito e anziché dimettersi o interrogarsi sulle motivazioni dell'avvenimento si chiude a riccio invocando un attentato alla democrazia. Sono pagine che potrebbero suonare ridicole se non stessimo vivendo giornate di disorientamento popolare, di confusione e di sbigottimento davanti al malcostume e all'incredibile disprezzo per la giustizia, la correttezza, la morale e la democrazia stessa. Vedere forse non è più tragico che essere ciechi, perché si assiste alla follia della politica, ai giochi di potere, agli intrallazzi e agli imbrogli, ai sotterfugi, alle insinuazioni, alla sopraffazione, all'uso scriteriato delle armi e della forza.

Saggio sulla luciditàDi g. andrea-15 febbraio 2011

Indimenticabile, sobria, elegante, vitale: questa è un'opera che non si scorda. Questo "Saggio sulla lucidità" è un'ottima prova del Samarago che mi piace di più: inquietante, posseduto dal dubbio della presenza di un lato oscuro nella cronaca quotidiana che diventa lentamente certezza del male. Il popolo qui aggira l'ineluttabilità del male attraverso l'esercizio della scheda bianca. Il simbolo per eccellenza del voto incerto e ignavo, diventa la leva inaspettata che gli uomini possono utilizzare per sbalzare un progetto politico totalitario. L'apparente manifestazione dell'assenza di un pensiero politico proprio si traduce quindi in un astuto e potente baluardo contro l'uniformità del pensiero unico.

ma che noia saramago!Di S. GIORGIO-26 agosto 2010

uno scrittore che ha vette di poesia inimitabili, come "nell'anno della morte di Ricardo Reis" si invischia in libri a tema, cervellotici e ripetitivi.