Le notti bianche di Fëdor Dostoevskij edito da Dalai Editore

Le notti bianche

Traduttore:
Pizzi F.
Data di Pubblicazione:
21 settembre 2010
EAN:

9788860736666

ISBN:

8860736668

Pagine:
91
Formato:
brossura
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Trama Le notti bianche

In fondo tutti i giovani sono come te. Vivono di sogni, illusioni, fantasticherie, vivono nella segreta speranza che un incontro possa cambiare la loro vita. Per questo, quando l'hai vista su quel lungofiume e le hai parlato, quando vi siete rincontrati e vi siete confidati, vi siete innamorati, hai pensato che la tua vita fosse cambiata, che per la prima volta il sogno si fosse trasformato in realtà. Poi... poi il destino ti ha costretto a tornare sognatore, e se nessuna notte bianca saprà ridarti la gioia di quegli istanti, almeno il loro ricordo rischiarerà i tuoi vagabondaggi, renderà più dolci i tuoi pensieri...

Recensioni degli utenti

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4 di 5 su 8 recensioni

OniricoDi D. Claudio-6 settembre 2011

A mio avviso, il racconto (o romanzo breve) migliore del Dostoevskij prima della prigionia. Lo scrittore russo riesce ad appassionare il lettore grazie alla creazione d'una atmosfera onirica, morbida che avvolge e lascia affascinati. Un giovane impiegato s'innamora in seguito ad uno strano incontro notturno, un incontro di quelli che tutti nella vita hanno sognato almeno una volta. Dostoevskij racconta alla perfezione l'evoluzione del sentimento nel protagonista, dalla nascita dell'amore alla prima delusione, da una rinnovata illusione alla definitiva sconfitta. Vi è, inoltre, un passaggio autografico di immensa bellezza nel quale Dostoevskij delinea la personalità del "sognatore", una categoria di persone molto particolare... Da leggere tutto d'un fiato.

SognanteDi L. Alessandro-3 settembre 2011

Si sogna un amore, lo si immagina in testa pezzetto per pezzetto... Si rifiutano le conoscenze quotidiane perché la persona immaginata non ha eguali... Poi... In una sera si incontra lei, il destino ce la fa incontrare... E con lei riusciamo a parlare a confidarsi a raccontare tanto di quello che teniamo chiuso dentro... Lei la donna del sogno... Ma...

EvocativoDi P. MARIACRISTINA-1 settembre 2011

Il suono dei propri passi lungo un ponte. La figura dell'amata che si intravede nella nebbia qualche passo davanti a noi... Reale? Quattro notti, amore intenso e romantico, l'attesa, ma scocca l'anno durante l'ultima notte e cosa accadrà? Un romanzo piccolissimo e fortissime invece le immagini, i suoni, le evocazioni, i sentimenti, un libro intimo, da conservare e rileggere.

Le Notti biancheDi r. Travis-11 agosto 2011

Ricchissimo rispetto alle poche pagine che lo compongono, uno scrigno prezioso, Pietroburgo stessa è fatta di stoffa evanescente e magica, per citare Shakespeare, such stuff as dreams are made of. Non si tratta semplicemente di una città romantica quale potrebbe essere Venezia, o Parigi; si tratta di pura illusione, di incanto di una città misteriosa e fantastica insieme, ritratta nel suo periodo di grazia, quello delle notti tra maggio e giugno. Due persone si incrociano sul lungofiume; lui, di cui non conosceremo mai il nome ma solo la sua principale caratteristica, quella di sognatore, è quasi allegro, canticchia. Lei, Nasten'ka, per contro appare in lacrime, disperata, affacciata al parapetto. Un uomo solitario che si rivela un grande parlatore, dato che sommerge ben presto la ragazza con le sue parole e i suoi racconti, fatti per metà di verità e per metà di cose mai accadute, solo vagheggiate, immaginate, sognate. Come sia fatto fisicamente il sognatore non lo sapremo, sapremo però che è un lettore appassionato (e questo non può non rendercelo simpatico), un uomo di pensiero e non d'azione, e ci torna un po' in mente il dolce Il'jà Il'269; Oblomov, che dal suo divano sogna una vita arricchendola di ogni dettaglio, limitandosi però a questo, senza mai osare tradurre il sogno in realtà. L'incanto, il sogno, l'illusione durano quattro notti, e al mattino si dileguano, insieme alla vagheggiata passione, una passione poco dostoevskiana nel senso borderline in cui ce l'hanno mostrata Delitto e castigo o I fratelli Karamazov, una passione non cupa, non brutale, che nulla ha di demoniaco. Il mattino spezza l'incanto dell'insonne sognatore e della meravigliosa Pietroburgo, ma ci lascia con un interrogativo rassicurante: Un intero attimo di beatitudine! Forse poco, sia pure per tutta la vita di un uomo?

Le notti biancheDi P. Leandro-8 agosto 2011

Secondo me Dostoevskij si divertì molto a scrivere questo breve romanzo, momenti intimi in cui ciascuno può ritrovare un angolo delle sue riflessioni romantiche. Quattro notti per le vie buie e solitarie di una Pietroburgo deserta a vivere le gioie e le sofferenze di un amore la cui brevità è solo temporale: in realtà di un amore perenne che rivive in ogni lettore, attraverso i pensieri del sognatore romantico'.

Le notti biancheDi O. Federico-6 agosto 2011

Un raccontino tanto breve quanto prezioso in puro stile Dostoevskj, lui incontra lei, lei confida a lui l'amore disperato per un altro uomo, lui si innamora di lei, lei sembra riconoscersi in lui ma alla fine nella sua vita ritorna il suo amato... E il sogno s'infrange. Esattamente come una bolla di sapone, come quel carillon che termina la sua dolce marcia, e nel cuore resta un sapore nuovo. In questo universo magico di Dostoevskij non bisogna interrogarsi sul "come" e sul "perchè" della vicenda, l'azione non è fondamentale: bisogna solo lasciarsi trascinare dalle sensazioni che il racconto comunica, come se si fluttuasse sopra le nuvole. Perchè sognare non fa mai male, e tante volte serve per sentirsi vivi. Con Delitto e Castigo ho conosciuto il Dostoevskij indagatore dell'animo umano, qui ho conosciuto il Dostoevskij nella sua veste più sentimentale e onirica. Ma ecco che il carillon... Si è già fermato!