Tre inchieste dell'ispettore G.7

"G.7 è uno strano tipo. Nella vita quotidiana sembra più giovane di quanto non sia, e ha modi così gioviali che si stenta a prenderlo sul serio. Ma appena comincia a seguire un caso il suo atteggiamento cambia. Si chiude in se stesso. E, cosa più strana, assume un'aria timida che non si addice affatto all'immagine convenzionale del poliziotto. Mi è capitato di vedergli condurre un interrogatorio: ci mancava poco che si mettesse a balbettare. Nessuna ostentazione. Nessuna spavalderia. Semmai un certo imbarazzo, come se si sentisse fuori posto. Per ore e ore non fa il minimo accenno all'inchiesta. Beve. Mangia. Segue con lo sguardo il viavai della strada. Mi risponde a monosillabi. E alla fine, vedendogli prendere una decisione improvvisa, mi rendo conto con mio grande stupore che la sua mente non ha smesso un istante di lavorare." La notte di sette minuti di Georges Simenon è datata 1938, ma non per questo è meno attuale, meno contingente. Morto nel 1989, il grande scrittore francese ritorna a noi molti anni dopo con racconti scritti su una barca o alla luce di una candela di notte, ma tutti hanno come protagonista il grande Maigret. Qui troviamo il celebre commissario alle prese con altri omicidi da risolvere, stavolta accompagnato dal giovane G.7. che lo aiuterà a risolvere i casi anche se l’ispettore ha solo trent’anni, ha i capelli rossi e l’aria di un giovanotto beneducato. Non ha nulla a che vedere con l’aspetto inquisitore e furbo del nostro vecchio Maigret, ma comunque il fiuto è lo stesso. E allora questo è l’importante e tra discussioni filosofiche e omicidi da risolvere, la nuova coppia investigativa, nata dalla penna di Georges Simenon, si trova a dover affrontare situazioni difficili, ma tutte con la consueta calma. Nel primo racconto li ritroviamo in una Porquerolles assolata e scintillante in cui accadono però le cose più tremende. Nel secondo ritroviamo le periferie di Parigi dove le case non sono certo quelle del Marais e dove la povertà cancella i desideri, ma è nel terzo che ritroviamo i personaggi cari al commissario Maigret, la Normandia con il suo mare del Nord, le sue chiuse e la sua immensa vegetazione verde in cui si perdono i cavalli e spesso anche gli esseri umani. La consueta caratterizzazione dei personaggi, i dialoghi accennati per lasciare spazio ai pensieri rendono La notte di sette minuti un altro incredibile romanzo di Simenon.