Il sospetto di Friedrich Dürrenmatt edito da Feltrinelli

Il sospetto

Editore:

Feltrinelli

Edizione:
10
Traduttore:
Filippini E.
Data di Pubblicazione:
26 gennaio 2009
EAN:

9788807811333

ISBN:

8807811332

Pagine:
128
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Recensioni degli utenti

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4 di 5 su 4 recensioni

La libertàDi E. Gennaro-21 maggio 2012

Un poliziotto, il suo medico personale, una sentenza gia' emanata e una trama investigativa apparentemente già conclusa. Apparentemente, perche' quello che si fa notare in principio come un giallo tipico svolta ben presto su sentieri differenti e piu' delicati. Ci si trova subito alle prese con un profondo apologo sulla liberta' , intesa come abilità di disporre di se' e degli altri. Delizioso e inquietante romanzo breve.

Il sospettoDi V. FILIPPO-4 settembre 2011

Sinceramente non amo i racconti che vengono spacciati per romanzi brevi. Infatti ho trovato tutte le limitazioni espressive di un romanzo che non può dilatarsi oltre il racconto. Per il resto la storia è abbastanza coinvolgente, pur con personaggi caratterizzati da una certa improbabilità. Non tra le cose migliori del Nostro.

Un noir d'epocaDi k. linda-23 marzo 2011

Quando un libro ha cinquant'anni e non li dimostra, perché è ancora fresco, appassionante, moderno, allora per me significa che è stato scritto bene. Nonostante il tema non facile per l'epoca (nazista che si nasconde) il romanzo, un centinaio di pagine, non scade in luoghi comuni o eccessi, si tratta del classico libro noir ben costruito. Un autore che credo abbia molto da dare. Un libro che fa capire che per tenere attaccate le persone alle pagine non è necessario scrivere 500 pagine, ne bastano molte di meno, ma ben fatte.

KafkianoDi D. Paola-2 marzo 2011

Un giallo psicologico dove Durrenmatt si mette alla prova con il tema del nazismo e i crimini legati al nazismo. Forse un tema troppo grande per un libro giallo, ma alla fine molto ben riuscito. La storia del dualismo dovuta all strana rassomiglianza di Nehle con il dr. Emmenberger, che esercita la professione di chirurgo in una clinica di Zurigo, rimanda un po' alle atmosfere kafkiane.