La morte della Pizia di Friedrich Dürrenmatt edito da Adelphi
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La morte della Pizia

Editore:

Adelphi

Edizione:
19
Traduttore:
Colorni R.
Data di Pubblicazione:
20 giugno 1988
EAN:

9788845902963

ISBN:

884590296X

Pagine:
80
Formato:
brossura
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Recensioni degli utenti

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4 di 5 su 5 recensioni

Caldamente consigliatoDi m. Christian-18 maggio 2012

Drrenmatt non è mai riuscito in nessuna maniera a tradirmi, per quei pochi suoi racconti che ho avuto il piacere di leggere. Anche questo "La morte della Pizia" l'giudicato una lettura piacevole ed commovente! Drrenmatt maschera dietro al mito e ad un'ironia di fondo davvero piacevole concetti sui quali vale la pena di trascorrere qualche ora di riflessione individuale. Probabilmente qualche ora è poc, vista la mole di concetti espressi.

Il mito riportato all'uomoDi B. Raimondo-16 aprile 2011

Una raccolta di racconti, tutti geniali. Durrenmatt non riesce a scrivere qualcosa di scontato o di noioso. La morte della Pizia, il racconto più lungo è articolato intorno al mito di Edipo. Per la prima volta la famosa storia è raccontata dal punto di vista della Pizia, ovvero dell'oracolo che con i suoi vaticini dette il via alla tragedia di Edipo. Il mito viene riportato in queste pagine all'umano, il freddo, gli spifferi, il sudore, i reumatismi, la distrazione, le più piccole cose umane prendono il posto che forse gli spetta all'interno dei miti, dei grandi miti, riportando la carne e le debolezze al centro delle storie anche più filosofiche o metafisiche. Un racconto bellissimo, e divertente come un gioco ad incastri.

La morte della PiziaDi g. andrea-15 febbraio 2011

Lo lessi un secolo fa ai tempi dell'università. Mi piace molto Duerrenmatt, amo la Confederazione, ho una gran stima per gli Elvezi e trovo molto piacevole quella metropoli di provincia che è Zurigo. Si respira un'aria diversa dietro le Alpi, un'aria che coniuga libertà e ordine, individualismo e forte senso comunitario, identità territoriale e cosmopolitismo. Da sempre. Tuttavia questo librino non mi ha convinto, Stile astruso e labirintico. In sostanza sconsigliato. Non mi è penetrato nelle anticamere cerebrali, non mi ha assorbito come le opere "giuridiche" di Duerrenmatt. Non so, mi sono mancati i canti della Congrega dei Santi dell'Huetli forse, l'atmosfera a volte kafkiana. Scrittura raffinata e sviluppata attorno al mistero dell'incerto. Così come incerto è il mio giudizio.

Sacra dissacrazioneDi S. Paolo-6 agosto 2010

Un libro breve, di veloce e semplice lettura, anche per chi non avesse altro che un'infarinatura di letteratura/mitologia greca; eppure un testo di rara arguzia, di sapiente ironia, capace di divertire e di turbare. Un libro che fin da subito si rivela come trionfo del non-senso: ma forse che è proprio in tutto questo non-senso che sta il senso di questa lettura? il senso di noi stessi?... Un testo che, risolvendo formalmente molti interrogativi, altro non fa che aprircene a mille altri.

Bellissimo!Di F. Anna-4 agosto 2010

Una visione completamente stravolta della sacralità e saggezza degli oracoli greci. Attraverso le più insensate e inverosimili profezie pronunciate da una Pizia vecchia e “stufa” di inventare responsi per i creduloni che la consultano, l’autore ci proietta nel pieno di una rivisitata mitologia greca. Vi si ritrovano personaggi della tragedia come Edipo, la Sfinge, l’indovino Tiresia, le cui vicende, conosciute e inventate acquistano una luce nuova. Impossibile “togliersi il sorriso dalle labbra”, impossibile non fermarsi ad ogni passaggio senza chiedersi come sia possibile una scrittura così potente, così irriverente, così caratterizzante: i personaggi sono “vivi”, le situazioni diventano “reali”. Quando uno scrittore è grande … Sessanta pagine di grande letteratura.