Descrizione Scuola omicidi
L'atmosfera tranquilla del romantico cimitero di Stoke Poges, nella campagna inglese, s'infrange in un freddo pomeriggio di marzo, quando ai piedi di un albero viene ritrovato il corpo senza vita di un ragazzo. Intanto, all'esclusivo collegio Chambers di Bredgar il tredicenne Matthew Whateley pare essersi volatilizzato. Mentre da un lato la polizia di Stoke Poges indaga sul macabro ritrovamento, l'ispettore Thomas Lynley arriva a Bredgar chiamato da un insegnante, suo ex compagno di scuola, che si rivolge a lui per evitare uno scandalo che metterebbe in gioco il buon nome dell'istituto...
Recensioni degli utenti
Scuola omicidi-11 febbraio 2012
Scuola omicidi è uno dei primi gialli della Geroge, in cui l'ispettore Lynley e la sua assistente, il sergente Barbara Havers, sono incaricati del macabro omicidio di un ragazzo, il cui corpo viene ritrovato in un cimitero. Un'indagine complicata, soprattutto per la difficoltà di scavare negli ambienti della scuola dove si nasconde l'assassino. Un giallo appassionante ma forse ancora un po' acerbo, soprattutto per gli estimatori delle indagini dell'ispettore Lynley.
Scuola omicidi-10 agosto 2011
La George è famosa per la profondità che riesce a dare a ogni singolo personaggio dei suoi gialli, ma torniamo a questo romanzo, pubblicato nel 1990 ed ambientato negli anni ottanta in un college tipicamente inglese. Scorre abbastanza, ma si ingarbuglia, nella parte centrale, non tanto su chi ha fatto cosa ma sui codici comportamentali dei college, argomento che, purtroppo, sta diventando un po' troppo trattato. Ma chi ha ucciso il tredicenne collegiale? E perché? L'ispettore Lynley (al centro di tutti suoi migliori romanzi), si aggira e si rigira, sembra pensando più al suo amore lontano che a trovare l'assassino. Essendo uno dei primi Lynley si vedono i passi iniziali dell'ispettore e del suo aiuto, il sergente Barbara Havers. Ma io so già dove arriveranno nei capitoli successivi. Intanto la storia è ben congeniata e si regge. Una lettura da ombrellone discreto, forse più da isola che grande spiaggia.
Scuola omicidi-20 luglio 2011
Romanzo giallo che provo a definire con una singola parola: impeccabile. La coppia di investigatori che ha creato è una delle più strane ed insolite che ci siano nel panorama internazionale, e forse sta proprio nella loro apparente dicotomia esistenziale, quasi grottesca e paradossale ( bello, ricco, nobile e affascinante Linley, proletaria, bruttina e anonima Havers) il motivo che li rende così intriganti, il modo in cui si studiano e si conoscono libro dopo libro, la chimica che si instaura pur con le dovute distanze, il loro anomalo essere una squadra.
Scuola omicid-17 luglio 2011
Il suo precedente romanzo non mi aveva fatto una buonissima impressione. Penso che l'ambiente dell'austera scuola privata inglese si presti bene per storie macambre e un po' perverse. La trama è interessante, non ci sono passaggi morti, la scrittura è scorrevole anche se accurata. Si finisce col sospettare di tutti i protagonisti, a rotazione, e immaginare cento moventi diversi; e fino alla fine, si resta con il dubbio! Molto molto bello, assolutamente da leggere.
Flemma inglese-5 luglio 2011
Tranne qualche passaggio interessante questo libro non mi è piaciuto, a volte addirittura soporifero. I personaggi dei due investigatori di Scotland Yard sono mosci e lenti nelle indagini, in certi frangenti troppo poco autoritari durante gli interrogatori con sospetti che meriterebbero "il braccio violento della legge". Salvo solamente la tetra ambientazione inglese ma proprio solo quella, altro che "nuova regina del mistery".
Insomma, mi aspettavo meglio-20 marzo 2011
In libreria vedevo scaffali di questa autrice con commenti molto allettanti (la nuova signora del thriller) sicché incuriosita ho preso questo... E devo dire che mi ha un pò deluso, forse erano alte le aspettative. La trama è anche originale, è lo stile lento invece che stona con il genere thriller. La narrazione quindi fatica a decollare, a tratti noiosa. E' l'unico libro letto di tale autrice, ma non mi sento di bocciarla subito, penso le darò una seconda possibilità.