L' ossessione identitaria di Francesco Remotti edito da Laterza

L' ossessione identitaria

Editore:

Laterza

Collana:
Anticorpi
Edizione:
2
Data di Pubblicazione:
1 aprile 2010
EAN:

9788842092629

ISBN:

8842092622

Formato:
brossura
Argomento:
Antropologia sociale e culturale, etnografia
Acquistabile con la

Descrizione L' ossessione identitaria

Non c'è potere politico e finanche religioso che oggi non parli di identità e della opportunità o della necessità di difenderla, affermarla, valorizzarla. L'identità si è diffusa in modo contagioso, sembra che non si possa fare a meno di usare questa parola, sembra che se non si utilizza "identità" non si faccia parte del mondo attuale. Per farne parte, occorre tirare fuori questo termine, e ciò a prescindere da qualsiasi schieramento ideologico. Identità è un luogo comune, una nozione verso la quale non si adotta alcun atteggiamento critico, un vero e proprio mito moderno. Dire identità significa affermare che "noi" siamo costituiti da un nucleo sostanziale, che ci caratterizza in modo permanente: con la rivendicazione di identità chiediamo che questo nucleo venga riconosciuto a monte, preliminarmente. Ne facciamo una questione di principio. L'identità è quindi una potente arma di difesa, che funziona nel senso della chiusura del "noi": chiusura nel confronto degli "altri" che ci assediano e ci accerchiano. E fomenta una strategia di offesa, fa violenza sulla realtà, ne riduce la complessità e gli intrecci, la impoverisce, perché è povertà culturale prima ancora che economica. Ciò che ne ha maggiormente sofferto è la cultura della convivenza, cioè l'attenzione e la cura per lo sviluppo di interrelazioni che non siano dettate solo dall'interesse di "noi" inevitabilmente contrapposti. "L'ossessione per l'identità è ciò che rimane una volta che sia stata smantellata la cultura della convivenza".

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4 di 5 su 1 recensione

Identità e il pensiero fisso dell'ioDi A. Jessica-5 febbraio 2011

Ho letto questo libro per un esame universitario. Inizialmente, le prime pagine, mi sono sembrate un po' troppo "filosofiche", però poi, "entrando nel libro", si capiscono facilmente tutti i concetti. L'autore fa chiaramente capire come il concetto di "identità" abbia oggi assunto un valore negativo, individualista e chiuso al dialogo e agli scambi con gli altri.