Osservazioni sul sentimento del bello e del sublime di Immanuel Kant edito da Rizzoli

Osservazioni sul sentimento del bello e del sublime

Editore:

Rizzoli

Collana:
BUR Classici
Edizione:
2
Traduttore:
Novati L.
Data di Pubblicazione:
14 febbraio 1989
EAN:

9788817166928

ISBN:

8817166928

Pagine:
138
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Descrizione Osservazioni sul sentimento del bello e del sublime

È noto che Kant ha affrontato alcuni dei problemi più ardui della storia della filosofia nel campo della conoscenza e della morale. È meno noto che il grande pensatore di Königsberg ha affrontato anche problemi meno vertiginosi in uno stile agile e popolare. Una delle sue opere più accessibili e divertenti è proprio questa sul sentimento del bello e del sublime. Del bello si discute e si discuteva nei salotti e nei caffè: il bello è soggettivo o oggettivo? è bello quel che è bello o è bello quel che piace? Certamente è un sentimento legato al piacere mentre il sublime è legato al timore, all'angoscia, alla terribilità, il sublime ispira rispetto, il bello amore, il sublime commuove, il bello attrae.

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4 di 5 su 1 recensione

spoiler!Di G. Michel-13 ottobre 2010

testo indispensabile (dicono) per capire le critiche kantiane. Ho deciso di iniziare da questo testo la mia lettura approfondita del pensiero di Kant ma conoscendo già, in linea di massima e di principio, il Kant della Ragion Pura, sono rimasto un po' basito per alcune sue "sparate"... Kant analizza il concetto del Bello e del Sublime, considera l'amore applicato e quindi il sentimento nazionale. Non si propone come Filosofo, bensì come Osservatore. Tratta ampiamente la differenza tra uomo e donna sostenendo che "il bel sesso ha tanta intelligenza quanto quello maschile: soltanto, si tratta di un'intelligenza bella, mentre la nostra dovrebbe essere un'intelligenza profonda". La donna quindi potrebbe essere pari all'uomo, ma la Provvidenza la ha fatta bella e quindi è giusto che sia solo quello. Le cantonate, in realtà, sono diverse, per esempio quando afferma (nel 1764) che il cittadino francese "è tranquillo" e che il suo protestare si spegne unicamente nella retorica... oppure quando afferma "questo ceffo era nero dalla testa ai piedi, una ragione sufficiente per affermare che ciò che sosteneva era sciocco" lasciando trasparire un accenno impercettibile di razzismo. Nel complesso il testo è piacevole e lo si divora facilmente. Sono stato forse un po' opportunista nel criticare estrapolando alcune frasi ma non avrei potuto fare altrimenti: queste considerazioni sono le uniche a me possibili; criticare il pensiero di Kant, in altro (ovvero nel meno superficiale), mi è impossibile.