Il museo dell'innocenza di Orhan Pamuk edito da Einaudi
Alta reperibilità

Il museo dell'innocenza

Editore:

Einaudi

Collana:
Super ET
Traduttore:
La Rosa Salim B.
Data di Pubblicazione:
7 Aprile 2014
EAN:

9788806221492

ISBN:

8806221493

Pagine:
586
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Trama Il museo dell'innocenza

Entrato in un negozio per comprare una borsa alla fidanzata, Kemal Basmaci, trentenne rampollo di una famiglia altolocata di Istanbul, si imbatte in una commessa di straordinaria bellezza: la diciottenne Füsun, sua lontana cugina. Fra i due ha ben presto inizio un rapporto anche eroticamente molto intenso. Kemal tuttavia non si decide a lasciare Sibel, la fidanzata: per quanto di mentalità aperta e moderna, in lui sono comunque radicati i valori tradizionali (e anche un certo opportunismo). Così si fidanza e perde tutto: sconvolta dal suo comportamento, Füsun scompare, mentre Kemal, preda di una passione che non gli dà tregua, trascura gli affari e alla fine scioglie il fidanzamento. Quando, dopo atroci patimenti, i due amanti si ritrovano, nella vita di Füsun tutto è cambiato. Kemal però non si dà per vinto. In assoluta castità, continua a frequentarla per otto lunghi anni, durante i quali via via raccoglie un'infinità di oggetti che la riguardano: cagnolini di porcellana, apriscatole, righelli, orecchini... Poterli guardare, assaggiare, toccare è spesso la sua unica fonte di conforto. E quando la sua esistenza subisce una nuova dolorosa svolta, quegli stessi oggetti confluiranno nel Museo dell'innocenza, destinato a rendere testimonianza del suo amore per Füsun nei secoli futuri. La storia di un'incontenibile passione, ma allo stesso tempo uno sguardo ora severo, ora ironico, ma certamente non privo di profondo affetto sulla Istanbul di quegli anni e sulla sua contraddittoria borghesia.

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4 di 5 su 8 recensioni

Il museo dell'innocenzaDi l. serena-25 Luglio 2011

Romanzo cesellato, di quelli che fanno tremare il lettore incolto che si avvicina inavvertito. Il linguaggio è lavorato come si fa col metallo incandescente: si interviene sulla materia viva. Visivamente, poi, questo libro è un vero e proprio assedio di immagini: l'Istanbul raccontata è quella che già conosciamo dagli altri suoi libri, ma qui è dipinta da un pittore divisionista. Questa, infatti, è una città vista attraverso l'occhio di una mosca: infranta e ricomposta. La struttura narrativa, poi, è solidissima, perché deve essere in grado di reggere un peso notevole. Lungi dall'essere rigida, forse, pecca a volte di inutili tautologie che spengono un pò il pathos del sentimento e il senso immenso della bellezza che qui si respira. Peccati veniali, se si ama lo stile di Pamuk. Ed ecco il punto: questo è un libro che consiglierei a chi conosce già un pò, e apprezza, l'orizzonte sentimentale di questo scrittore. Agli altri direi: iniziate con 'Il mio nome è rosso' . Però, questa, è senz'altro un'opera superba, con tanti echi Tolstojani e Dostoevskijani che fanno bene al cuore.

Romanzo veritieroDi R. GERARDO-14 Aprile 2011

Non è facile commentare questo romanzo, poichè il giudizio nel leggerlo si alterna. A volte sembra noioso quasi ripetitivo a volte invece sembra attraente e accattivante. Addirittura ci si riconosce, chi nella propria vita non ha passato momenti descritti in questo capolavoro, sarà a tratti anche lungo e patetico ma una cosa è certa risulta essere veritiero! Consigliato.

Libro certamente ben scrittoDi S. Monica-28 Dicembre 2010

E' lo stile narrativo che rende affascinante la vicenda, che di per sè sarebbe banale. Esistono nella vita di ognuno di noi episodi che sono importanti in quanto tali, ed episodi ed oggetti che hanno una importanza solo soggettiva, perchè legati ad un ricordo. Ogni vicissitudine della nostra vita crea i suoi "souvenir", e l'ossessione del protagonista per la donna amata crea addirittura un museo dedicato ad una bellissima storia d'amore per tutta la vita.

Quando l'amore diventa ossessioneDi V. Gianni-18 Novembre 2010

Un libro da una stellina, ma anche da cinque. Sono arrivato sul punto di lasciarlo e l'ho finito con le lacrime agli occhi. Un libro che trasmette sentimenti contrastanti, ti prende, poi ti annoia, poi ti avvilisce sembrando interminabile, poi ti prende di nuovo e ti trasporta fino alla fine senza più lasciarti. Quando cominci a pensare che forse Pamuk è stato un pò sopravvalutato, la storia ti avvolge con un finale veramente bellissimo e commovente. Un amore del quale è difficile immaginarsi l'esistenza, un'ossessione verso la donna che un tempo si è avuta e che è ora diventata irraggiungibile; un amore che supera tutti gli ostacoli terreni: la differenza di classe sociale, il fidanzamento di Kemal (il protagonista) , il matrimonio di Fusun (la sua amata) , il sospetto con cui viene visto da amici e parenti di Kemal stesso, ecc... Un libro da leggere assolutamente, che ti fa venire la voglia di visitare il Museo dell'Innocenza per ritrovare tutti i dettagli della storia di Kemal e Fusun. Pamuk è ancora una volta geniale nella esposizione della storia, raccontandola in prima persona nella figura di Kemal, che a sua volta incontra lo scrittore Pamuk e gli chiede di raccontare la sua storia. Notevole.

Una grande passioneDi c. maria-22 Ottobre 2010

Una storia di passione travolgente ambientata negli anni 70 ad Istanbul. Una passione che porta Kemal a raccoglie una infinità di oggetti che riguardano l'amata perchè poterli annusare, toccare, guardare è spesso la sua unica fonte di conforto.

Il racconto di un grande amoreDi B. Marica-13 Agosto 2010

Libro molto molto lento ma alla fine vale la pena leggerlo. Racconta l'amore e la sofferenza in una società completamente diversa da quella a cui siamo abituati.