Mammut di Antonio Pennacchi edito da Mondadori
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Mammut

Editore:

Mondadori

Data di Pubblicazione:
18 maggio 2022
EAN:

9788804721352

ISBN:

8804721359

Pagine:
192
Formato:
brossura
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Trama Mammut

Benassa è lo storico, coriaceo rappresentante sindacale dei lavoratori alla Supercavi di Latina-Borgo Piave. La tuta blu sull'anima, la trattativa nel sangue, era il terrore di ogni direttore del personale. Per anni ha guidato le lotte dei compagni, ma ora che bisogna combattere l'ultima decisiva battaglia sindacale, la gloriosa azione collettiva per tenere la fabbrica aperta e sul mercato, Benassa è stanco. Sul punto di mollare. O forse no. Dopo un'occupazione epica della centrale nucleare di Latina, in due giorni di febbrile clausura nel sepolcro dello stabilimento, Benassa cerca di spiegare ai compagni le sue ragioni. Perché dopo vent'anni spesi a lottare per loro sta per cedere alle richieste del capo del personale? Perché è sul punto di accettare di essere pagato per stare fuori dalla fabbrica? Il romanzo d'esordio di Antonio Pennacchi è una grande epopea operaia scritta nel 1987, quando il talento narrativo dell'autore doveva vedersela con i turni di notte. Con il suo stile ribaldo, insieme ironico e drammatico, racconta una storia di fabbrica e conflitti sindacali: gioie e dolori, fatiche e speranze della classe operaia in via d'estinzione, al centro di un libro che conserva intatta la sua forza, la sua illuminante sagacia, e quella capacità, che è solo dei classici, di essere esemplare.

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2 di 5 su 6 recensioni

MediocreDi c. domida-14 febbraio 2012

Se il precedente libro " Canale Mussolini" mi aveva lasciato una buona impressione, questa secondo libro (che poi in realtà è il primo scritto da Antonio Pennacchi) non mi ha lasciato alcunchè di positivo. Storia di parte raccontata in maniera sì discreta ma senza alcun mordente. Libro "resuscitato" dopo il successo del precedente.

AttualeDi R. Laura-8 ottobre 2011

Nonostante sia ambientato a metà del XX secolo, questo libro risulta estremamente attuale per quanto riguarda il momento di crisi e la sfiducia delle istituzioni, nei partiti e nei sindacati del presente. Oggi come allora le fabbriche chiudono, migliaia di operai e altrettante migliaia di famiglie si chiedono come faranno ad arrivare alla fine del mese, domandano aiuto ad uno Stato che non si interessa ai loro problemi e così tutto va a rotoli. A differenza di allora, oggi gli operai non sono più uniti, non hanno più speranze, la lotta è sorpassata e si muore di lavoro perché nessuno protegge più i lavoratori. Un libro quanto mai attuale, che mi ha commosso, che mi ha fatto riflettere e che consiglio a tutti per il mel messaggio che vuole trasmettere. Si nota che si tratta del primo libro dell'autore, lo stile è ancora grezzo e "macchinoso", contrariamente alla scorrevolezza che caratterizza i romanzi seguenti; ciò non toglie che si tratta di un lavoro molto interessante e che, come già detto, fa riflettere.

Si vede che era il suo primo romanzoDi B. Massimiliano-1 settembre 2011

Si vede che era il suo primo romanzo. Ancora non aveva affinato quella tecnica narrativa che ha reso i romanzi di Pennacchi tanto avvincenti. In particolare la prima parte scorre poco e male, perdendosi in troppe descrizioni che appensatiscono la lettura. Nella seconda parte invece, almeno parzialmente, si riscatta. E' comunque un testo interesante anche per un'analisi della classe operaia e delle relazioni sindacali della fine degli anni '80 e l'inizio degli anni '90.

LOTTA DI CLASSEDi b. grazia-30 agosto 2011

Leggere questo romanzo dopo "Canale Mussolini" delude un po' . Lo stile si intravede ma alcuni temi sembrano lontani e sorpassati. Se è pur vivo il tema del lavoro e dell'occupazione non si coglie più nel nostro nuovo secolo quest'aura di lotta e di ribellione della classe operaia che forse, proprio come prevede l'autore, si estingue come i grandi mammiferi preistorici. Comunque educativo.

Gli Operai come i mammutDi M. Valerio Alberto-19 agosto 2011

Delude parecchio il primo romanzo di Antonio Pennacchi. Penna brillante di Limes, già autore di successo di "Il fasciocomunista" e vincitore del premio Strega per il bellissimo "Canale Mussolini" che in questo romanzo non colpisce. Il racconto di una generazione cresciuta tra fabbriche e turni di notte, tra Hazet 36 e scioperi selvaggi che non racconta nulla di nuovo. Bello però il finale e il significato nascosto del titolo.

MammutDi D. Paola-6 marzo 2011

Certo, non è il Pennacchi di Canale Mussolini. Questo primo romanzo dell'Autore è tutta un'altra cosa purtoppo! La storia sarebbe anche interessante, quellq della vita in fabbrica di tutti i giorni... Ma lo stile non è molto scorrevole e non coinvolge. Almeno secondo me... Mi pare una sequenza di vicende un po' sconnesse...