Kitchen confidential. Avventure gastronomiche a New York di Anthony Bourdain edito da Feltrinelli

Kitchen confidential. Avventure gastronomiche a New York

Editore:

Feltrinelli

Traduttore:
Lavelli C., Veronese C., Vitaliano F.
Data di Pubblicazione:
7 aprile 2008
EAN:

9788807818684

ISBN:

880781868X

Pagine:
295
Formato:
brossura
Argomenti:
Cibo e società, Cucina di cuochi celebri e della televisione
Acquistabile con la

Descrizione Kitchen confidential. Avventure gastronomiche a New York

Dopo una gioventù dissipata, all'insegna di droghe e contestazione, Bourdain diventa uno dei cuochi più famosi di New York. Questo libro è il racconto di un'avventura culinaria, uno sguardo dietro le quinte che rivela gli orrori della ristorazione, gli ideali traditi e quelli realizzati. L'autore offre al lettore agghiaccianti informazioni su quanto accade all'interno di una cucina (anche quella dei ristoranti più famosi), ma nonostante gli avvertimenti più minacciosi ricorda che il nostro corpo non è un tempio ma un parco-divertimenti e non dobbiamo condannarlo a una vita di rigore e castità alimentare.

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Recensioni degli utenti

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4 di 5 su 6 recensioni

Il backstage del ciboDi m. diego-18 gennaio 2012

Geniale divertente e irriverente... Tutto quello che può accadere e non si sa nelle cucine di un ristorante, gli addetti ai lavori si rivedranno senza dubbio in molti racconti e in molte situazioni, per i semplici appassionati di cucina un simpatico affresco della follia, professionalità e amore per il buon cibo che fanno da musa a tutti gli chef

Lo consiglioDi C. Klizia-6 luglio 2011

Un libro troppo divertente che fa comprendere come ci si può divertire con il nostro lavoro. E' scritto molto bene e tra piatti sbagliati, vita da star, eccessi, ma anche dritte sul mondo del risto business la lettura scorre veloce senza mai annoiare. Un bel libro che consiglio a tutti, da leggere assolutamente.

Kitchen confidentialDi F. Bruna-2 aprile 2011

Lo comprai alla fiera del Libro che si tenne nella città di Genova. Anthony Bourdain ci racconta la sua vita, dal periodo in cui era solo un tossico alla ricerca continua di eroina, al successo finale, ma soprattutto gli step intermedi che lo hanno portato ai massimi livelli, soffermandosi in particolare sui suoi fallimenti, su tutte le volte in cui è stato licenziato, in cui è rimasto disoccupato a lungo e ha iniziato a dubitare di sé stesso e delle sue capacità. Il lavoro nella cucina di un grande ristorante è molto duro, spesso si lavora anche 16 ore al giorno (almeno negli USA), per cui è un lavoro che richiede carattere e resistenza. Un buon cuoco non si presenta mai in ritardo, non si dà mai malato, e lavora tra il dolore e le ferite. In cucina vale una gerarchia come nell'esercito: quando lo chef ordina, lo staff deve eseguire e questo è il motivo per cui quando si ricerca personale non si cercano leader, ma persone umili e adatte al lavoro di squadra. L'autore esalta il lavoro come componente fondamentale della vita di ognuno. In alcuni momenti mi ha riportato ai temi di Carver, quando parla della fatica fisica, della stanchezza a fine giornata, della precarietà, dell'essere sempre in balia degli umori del capo. Mentre lo leggevo mi saliva l'adrenalina, avevo voglia di essere più attiva, di rimettermi in gioco, di uscire dalla solita routine, di lasciare tutto e ripartire da capo, magari come cameriera in un ristorante di New York... E' un libro che trasmette entusiasmo, voglia di rimettersi in gioco! Leggerò senz'altro il suo seguito che è appena uscito "Al sangue".

Kitchen confidentialDi g. andrea-15 febbraio 2011

Che dire del libro di Bourdain? Regalo di un fervente divora-libri, mio ex compagno di università, tuttavia il libro del cuoco canadese mi piacque assai. Lo stile è asciutto, metropolitano, i contenuti appassionanti, il ritmo serrato. Una banda di mezzi fricchettoni questi cuochi, ben lontani dall'idea di disciplina che uno si fa. Trasgressioni, stravizi, sbandamenti, ma una grande passione per la vita di cui la cucina è una sorta di antologia degli elementi che la compongono. La cucina riassume in sè la vita, nel tuo cucinare ci puoi infondere il tuo modo di vivere. Bourdain è bravissimo in questo e chi lo conosce per i suoi resoconti di viaggio su Gamberorosso Channel lo apprezzerà ancor di più per la scrittura. Sesso, droga, rock roll e, perché no, Chateau Latour...

Kitchen confidentialDi a. livia-31 ottobre 2010

Ascesa a grande chef internazionale di un tipino niente male proveniente dai bassifondi stradali di New York. Comincia con la vita e finisce col mestiere. Originale.

Per chi sogna di diventare chefDi o. francesca-7 luglio 2010

Questo libro è divertentissimo. Io sono appassionata di cucina, e più di una volta mi sono chiesta come sarebbe dedicarmi ad essa in modo professionale. Ecco, questo romanzo mi ha dato una risposta molto esauriente.. Bourdain racconta la sua vita "culinaria" partendo dalla descrizione di come il primo contatto con i sapori veri, da ragazzino in Francia, lo abbia illuminato e portato a vagare per le cucine di diversissimi ristoranti, anche in Giappone. Le cucine dei ristoranti sono protagoniste assolute: gli odori, i ritmi, le relazioni, il gergo dei cuochi, i sacrifici... Pur leggendo di un lavoro assai faticoso, anche "violento" (inoltre Bourdain non ha vergogna di raccontare alcune verità che tutti i clienti di ristoranti intuiscono ma fanno finta di non conoscere), la remota idea di entrare in questo mondo.. è diventata una mezza idea, o meglio, un mezzo sogno...