Il giorno del giudizio di Salvatore Satta edito da Il Maestrale

Il giorno del giudizio

Editore:

Il Maestrale

Data di Pubblicazione:
1 gennaio 2005
EAN:

9788889801055

ISBN:

8889801050

Pagine:
414
Formato:
brossura
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Trama Il giorno del giudizio

Quasi scrittura privata d'una storia familiare e di una piccola comunità, "Il giorno del giudizio" è una meditazione romanzesca sul senso della vita e della morte. All'indomani dell'edizione Adelphi (1979) il libro postumo di Satta conosce l'affermazione fra i capolavori della letteratura contemporanea. La Nuoro dei primi del Novecento, dove si muove una umanità che vanamente si affanna o si limita a fluttuare nel mare della vita (con al centro la stirpe dei Satta Carboni, la famiglia dell'autore), conosce la trasposizione in diciassette lingue. Per questa edizione il testo è stato rivisto da Aldo Maria Morace, riandando alle agende e ai dattiloscritti, quindi proponendo una versione vagliata e criticamente ragionata sulle carte d'autore.

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4 di 5 su 6 recensioni

Un isola da riscoprireDi L. Renata-28 marzo 2012

Il giorno del giudizio è un ottimo romanzo, certo, però secondo me non riesce a raggiungere un pubblico veramente universale, nonostante i continui accenni alla morte, destino universale e comune a tutti i mortali. Si riscatta, però, perché è una vicenda che esprime una grande lucidità e una grande forza morale, e ci parla della Sardegna, isola stupenda e mitica, forse troppo spesso dimenticata o fraintesa da noi continentali nella sua autenticità, drammatica e tragica, aldilà del banale senso comune.

ImperdibileDi F. IVANA-13 febbraio 2012

Un romanzo corale ambientato in un paesino sardo, attraversato da una sottile tristezza (il senso della fine di un'epoca, l'incapacità di adattarsi ai cambiamenti) : è un libro splendido, l'autore ha saputo descrivere benissimo la vita di un microcosmo isolato da tutto e da tutti, impermeabile alle novità (la prima guerra mondiale, l'elettricità, ecc. ) ma proprio per questo destinato inevitabilmente a scomparire. Personalmente ritengo questo romanzo uno dei più belli che abbia mai letto.

Il Giorno del GiudizioDi L. Alberto-5 agosto 2011

Scritto magico, soprattutto per chi come me è nato e vissuto in Sardegna, un mesocosmo di usi, caratteri, bestie e servitù. Nello svolgersi della schiatta dei Sanna, il percorso della memoria di Satta narra il dettaglio delle vite schive e spesso sprecate dei nuoresi a cavallo del '900. I dolori di allora sono tuttavia gli stessi di oggi; in più c'è però poesia, dignità e un senso del tempo che passa che va oltre al normale sentimento di nostalgia. Un libro denso e opaco, terapeutico come un pianto.

Il Giorno del GiudizioDi l. franca-18 novembre 2010

Unico romanzo di una personalità sarda conosciutà più forse per la sua opera politico-legislativa. Uno dei libri più intensi della letteratura dedicata alla Sardegna.

Nuoro, la Sardegna ed il mondoDi T. Alessandro-1 ottobre 2010

Come una voce antica che, piana, biascica al caldo di un focolare acceso, adeguandosi poi tiepida allo stupore immobile di chi silente ascolta. Come una memoria ingiunta che, remota, chi ha vissuto fiata al volto glabro di chi s’accinge a vivere. Come una nenia ultima che, dovuta, lamenta in recita gente sparita dalla terra, confondendo trionfo della vita e trionfo della morte. È salmodiante oralità in nero inchiostro “Il giorno del giudizio” di Salvatore Satta, la cui parola ricorda e commemora, racconta e rianima dicendo laicamente messa per spiriti in gravosa attesa del bramato oblio: c’è Piro Ciatte, legato ad un albero, e con lui Pasqualino, Fileddu, Don Sebastiano, Zio Poddanzu, Fele, Mastro Don Ferdinando. E c’è Nuoro e la Sardegna. E, forse, c’è il mondo. Perche questa storia che sembra locale, come sembrano soltanto locali le vicende narrate a fiato canuto nei bar di paese, è invece meraviglioso racconto che ci appartiene: la fatica e l’amore, i silenzi ed i pesi, le illusioni e la fine sono in quest’opera, che merita: silenzio, attenzione e calma, perché sia letto a dovere, perché a dovere sia sentito, come sono sentite le voci antiche che, piane, biascicano al caldo di un focolare acceso.

Barbagia, questa sconosciuta.Di M. Cristina-29 agosto 2010

La vita in un mondo a sè quale può essere la Barbagia a cavallo tra '800 e '900, con i suoi rituali, abitudini e convenzioni sociali. La lettura tuttavia risente di una certa discontinuità nello stile, con alcune parti ben scorrevoli ed altre che necessiterebbero di ulteriori "limature". La sensazione è che sia mancata una buona revisione o forse, trattandosi di un testo pubblicato postumo, non si sia voluto intervenire troppo a fondo, lasciando le parole dell'autore allo stato naturale.