Le finestre di fronte
- Editore:
Adelphi
- Collana:
- Gli Adelphi
- Edizione:
- 5
- Traduttore:
- Zallio Messori P.
- Data di Pubblicazione:
- 3 aprile 2002
- EAN:
9788845916892
- ISBN:
8845916898
- Pagine:
- 176
Descrizione Le finestre di fronte
"Scritto intorno agli anni Trenta da un genio, questo breve capolavoro è il romanzo della polizia, del controllo, dell'annullamento totale dell'uomo sotto la più potente, importante e demiurgica dittatura poliziesca che l'uomo moderno abbia mai conosciuto. Ha un predecessore altrettanto profetico: Franz Kafka... Simenon con pochi tratti, come un grande pittore appunto, costruisce scene, costumi e nomi e personaggi che paiono coperti dalla cipria bianca della pittura surrealista e metafisica. La sua semplice chiara prosa di umile scrittore di gialli è percorsa dal vento dei Balcani, evoca, con la sola parola Mar Nero, un mare nero, descrive gli uomini a due dimensioni: una di faccia e l'altra di profilo." (Goffredo Parise)
Recensioni degli utenti
Una chicca-24 aprile 2012
Un giallo di Simenon ambientato sulle coste del Mar Nero, in un paesino dell'Unione Sovietica, dopo la Prima Guerra Mondiale, con un turco per protagonista! Quello che stupisce non è tanto la straordinaria capacità di descrizione della realtà nei minimi particolari, né altri talenti ben conosciuti dell'autore, ma la conoscenza approfondita e geografica di quella lontana realtà, per di più in un'epoca in cui tutti i fatti politici che fanno da background alla storia (rivoluzione russa, presa del potere di Ataturk in Turchia) sono recenti o recentissimi.
Le finestre di fronte-22 febbraio 2011
Non cedete alla tentazione di fermarvi e abbandonarlo. Cupo, triste, soffocante e frustrante... Tutto ciò si racchiude in questa opera di Simenon che per la sua intensità sembra essere composta di 800 pagine... In uno scenario grigio ed angosciante si incrociano e si sovrappongono gli stili di vita di chi accetta supinamente un regime (qualsiasi esso sia) e di chi invece non vuole, non può, non sa arrendersi alle "regole", non riesce a voltare la faccia, a bere un bicchiere senza pensare... Non c'è via di scampo, la solitudine del protagonista che non sa con chi parlare, a chi rivolgersi, perché in realtà non si può parlare con nessuno, non ci si può rivolgere a nessuno, lascia un senso di frustrazione e di ansia per tutta la durata della storia; perché si ha la sensazione di esserci dentro, alla storia, sembra di essere lì, nella stanza di Adil Bey, con la tentazione di girare lo sguardo per vedere se sono ancora aperte le finestre di fronte.