Al Dio sconosciuto
- Editore:
Bompiani
- Collana:
- I grandi tascabili
- Traduttore:
- Montale E.
- Data di Pubblicazione:
- 9 novembre 2011
- EAN:
9788845268397
- ISBN:
884526839X
- Pagine:
- 256
- Formato:
- brossura
Trama Al Dio sconosciuto
Romanzo "profetico" che prende il titolo dal discorso tenuto da san Paolo nell'Areopago di Atene, "Al Dio sconosciuto" fu pubblicato nel 1935 e tradotto da Eugenio Montale nel 1946. Racconta la storia di un contadino, Joseph Wayne, che lascia la vecchia fattoria del Vermont per traversare l'America e stabilirsi insieme ai fratelli in una fertile vallata della California. Le vicende, talora cruente, che si susseguono nella "terra promessa" raggiunta da questo indecifrabile sacerdote-colono, danno luogo a un quadro di sapore pagano - primitivistico - che Steinbeck ammanta di una luce sacrale.
Recensioni degli utenti
Al Dio sconosciuto-5 dicembre 2010
Un libro sull'amore viscerale per la terra, in un contesto storico che precede la violenta apparizione dei mostri agromeccanici (meravigliosamente descritta in Furore) . Steinbeck non ha lezioni da impartire; è un contemplatore dell'ostinazione umana, non la difende né l'accusa, la pone sotto gli occhi del lettore nuda e cruda com'è.
Al Dio sconosciuto-18 novembre 2010
Uno strano, lento, avvolgente, libro sulla religione. Sul bisogno dell'uomo del contatto con la natura come mezzo per realizzare se stesso, e sulla realizzazione come mezzo per l'interazione con il prossimo. Non una lettura semplice ma tutto sommato consigliata!
Al Dio sconosciuto-30 ottobre 2010
Premetto che di Steinbeck avevo letto molti anni fa La Perla, La Valle dell'Eden, Tortilla Flat, Uomini e Topi. Bellissimi. Andavo quindi incontro ad un autore che avevo amato. Questo libro invece mi ha affascinato al principio, ma via via è diventato opprimente e deludente. Troppe morti, troppe allusioni cui non corrisponde una vera e propria spiegazione, troppi temi lasciati senza sviluppo. Troppe figure che non riescono veramente ad assurgere a simbolo, anche se ci sono le premesse e l'intenzione. La grande quercia muore, Juanito torna, Burton lascia la terra per la città, la siccità incombe, Joseph e Rama diventano adulteri, Elisabeth muore (si sacrifica volontariamente?) Joseph si svena per far tornare la pioggia e la fertilità: i temi sono fortissimi e bellissimi, ma l'epica è un po' strozzata, i personaggi troppo tagliati con l'accetta. Io non ho capito se Joseph è incarnazione del Cristo, oppure se è incarnazione della Natura. E' uno Steinbeck non maturo, con troppa carne al fuoco.
Al Dio sconosciuto-30 settembre 2010
L’evocazione di temi biblici, spesso contaminata da una religiosità pagana misteriosa e quasi magica, caratterizza molta parte della narrativa di Steinbeck, sia per le vicende che tratta, sia per le caratteristiche che imprime ai luoghi e ai personaggi. In particolare, il paesaggio naturale si carica di significati inquietanti, di presagi propizi o infausti, scandendo e talora determinando il decorso degli eventi e le sorti delle persone. Magnifica la traduzione di Eugenio Montale che, pur essendo da alcuni criticata come superata o scarsamente fedele all’originale, imprime al racconto una musicalità e una suggestione straordinarie e tali da costituire un’opera d’arte dentro l’opera d’arte che è già in sé il romanzo.
Al Dio sconosciuto-7 luglio 2010
Grande romanzo, l'autore descrive con forte lirismo e attenzione per il dettaglio il rapporto mistico che si viene a creare tra il protagonista e la sua terra; lo stile mi ha molto impressionato(complice anche l'ottima traduzione di Eugenio Montale).