La città delle ossa di Michael Connelly edito da Piemme

La città delle ossa

Editore:

Piemme

Collana:
Bestseller
Traduttore:
Castagnone M.
Data di Pubblicazione:
14 aprile 2009
EAN:

9788856605365

ISBN:

8856605368

Pagine:
393
Formato:
brossura
Disponibile anche in E-Book
Acquistabile con la

Trama La città delle ossa

Per il detective Harry Bosch della polizia di Los Angeles un caso irrisolto è una ferita aperta. Per questo, quando sulle colline intorno a Hollywood riaffiorano le ossa di un bambino, ucciso brutalmente venti anni prima, Bosch sente di dover scoprire l'assassino a ogni costo. Con un'indagine difficile, che porta alla luce storie sepolte da tempo, Bosch riesce a scoprire l'identità del bambino e a ricostruire la vita spezzata. Sfidando l'indifferenza della polizia, già pronta ad archiviare il caso e lottando contro i fantasmi che quella vicenda suscita in lui, Bosch annaspa tra indizi contraddittori, finché, in un crescendo di colpi di scena, la verità viene a galla. In tutto il suo inimmaginabile orrore.

Recensioni degli utenti

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3 di 5 su 6 recensioni

La città delle ossaDi c. lello-26 settembre 2011

E' il secondo libro che leggo di Connolly, autore che avevo ignorato in passato, del quale avevo in precedenza letto un solo libro - senza ricavarne peraltro molto entusiasmo. Ignoravo la serie del suo protagonista, Harry Bosch, il cui nome per intero - non si fosse colto l'omaggio al grande pittore - suona come Hyronimus Bosch. Dunque non posso azzardare un giudizio globale. Devo dire che a un certo punto temevo di avere di fronte la più recente delle formule del thriller, quella del detective alle prese con le analisi chimiche, ecc. Dei resti di un delitto. E invece... A un certo punto mi sono reso conto che l'autore aveva disposto l'ordine delle regole del genere, ma non per applicarle pedissequamente, bensì per violarle e di conseguenza spiazzare il lettore con deviazioni della storia rispesso alla sua evoluzione secondo una prevedibile scansione. L'uso del colpo di scena a ripetizione non serve quindi a creare un meccanismo accelerato e sussultorio, per intenderci: da luna park degli orrori, quanto piuttosto a mettere in crisi le nostre certezze sullo statuto narratologico dei gialli e più in generale a toccare - sia pure in controluce e in sordina - grandi tematiche quali la giustizia, l'aldilà, il senso della vita umana. Più che la spannung e il disvelamento, Connelly usa l'anticlimax e la disillusione delle aspettative. Più che sciogliere un nodo narrativo, ce ne mostra l'ambivalenza ontologica e l'inconsistenza di un suo eventuale fondamento etico. Libro molto "noir", ma soprattutto con una sorprendente capacità di scavare negli angoli dei personaggi e del loro tempo con una pensosa intransigenza alla Durrenmatt.

La città delle ossaDi S. Miriam-9 agosto 2011

Connelly è Connelly, ma non sempre questo è un ventaggio... Nel complesso è un buon thriller, ma questo scrittore ci ha abituati a molto meglio di così! Classico poliziesco con trama solida, ben caratterizzato l'investigatore Harry Bosch, sempre in bilico fra giustizia e tenebra, scrittura fluida e scorrevole.

C'è di meglioDi A. Anna-11 gennaio 2011

Do un giudizio di sufficienza a questo romanzo, sicuramente al di sotto delle aspettative. L'ho trovato piuttosto semplicistico, senza colpi di scena e con alcuni punti non del tutto chiariti. L'aggettivo più indicato è scontato.

Ben fatto !Di C. Klizia-5 dicembre 2010

E' il primo libro che leggo di questo autore, ma devo ammettere che mi ha molto colpito in positivo. Colpi di scena, sentimento... Si entra nella vita privata del protagonista. Davvero un bel libro, da leggere !

La città delle ossaDi G. Luisa-21 novembre 2010

Peccato che lo abbia conosciuto solo poco fa. Ma ho tutto il tempo per rifarmi. E tanti altri libri da leggere. Ma Connelly, come fai?

La città delle ossaDi E. Giuseppe-2 ottobre 2010

In realtà dovrebbero essere 2 e mezzo il voto per questo thriller di Connelly, una via di mezzo tra così così e bello. E' il primo libro che leggo di questo autore, e francamente non mi ha impressionato molto. Ben scritto, per carità, quasi una sceneggiatura per un film, dialoghi compresi. Qualcuno ha scritto delle atmosfere chandleriane evocate da Connely, sicuramente esagerando. Il detective Bosch è pessimista quanto basta, il finale mi sembra, però, raffazzonato e forzato, quasi banale...