Il piacere di Gabriele D'Annunzio edito da Newton Compton

Il piacere

A cura di:
G. Oliva
Data di Pubblicazione:
7 gennaio 2010
EAN:

9788854117075

ISBN:

8854117072

Formato:
brossura
Disponibile anche in E-Book
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Trama Il piacere

Ritenuto da molti contemporanei il primo romanzo moderno, rivelatosi sicuramente il capolavoro di D'Annunzio, "Il piacere" suscitò grande scandalo all'epoca della sua pubblicazione (1889). La figura di Andrea Sperelli, incarnazione perfetta del dandy che ad ogni senso etico, ad ogni autentico valore antepone il solo gusto estetico, rappresenta l'uomo "senza centro" che ha perso la propria identità inseguendo un ideale di bellezza effimero e illusorio. Sullo sfondo della Roma umbertina, Sperelli si muove tra alcove e duelli, salotti e mondanità, diviso tra un amore sensuale e uno spirituale. Nel suo spietato spirito analitico, nella sua debolezza morale si riconosce in qualche modo l'autore che, grazie a queste pagine in cui si alternano dinamicamente presente e passato, realtà e memoria, si affianca ai grandi narratori europei del suo tempo.

Recensioni degli utenti

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4 di 5 su 10 recensioni

ClassicoDi s. rita-28 aprile 2015

Il romanzo narra la vicenda di Andrea Sperelli, un giovane ricco amante delle cose belle e ricercatore accanito del piacere. Andrea da sempre è innamorato di Elena, il suo primo amore, ed in gioventù i due hanno vissuto una forte passione. Elena però parte improvvisamente, e quando ritorna è decisa a non abbandonarsi più ad Andrea, infatti ormai è una donna sposata e l'amore che li legava sembra scomparso. La donna riparte e da qui cominciano i ricordi del passato, che portano il protagonista a ripercorrere il loro primo incontro. Andrea vivrà tutta la sua vita nel ricordo di quell'amore e si ritroverà ad essere un uomo fallito, che ha sbagliato tutto nella vita.

Mi prese menoDi c. maria-13 settembre 2011

Mi prese meno del "Il Fuoco" questo testo... Troppo artificioso e lungo. Le vicende sono narrate entro questo frame stilistico che sicuramente conferma la maestria dell'autore ma dall'altra allunga e diluisce il loro impatto e per questo rischia di essere noioso. D'Annunzio si conferma conoscitore sì di un piacere, ma in questo caso, non della lettura!

Esagerato ma con stileDi M. Andrea-25 febbraio 2011

Lo scrittore racconta di una vita fatta di amori, esagerazioni e debolezze del protagonista con straordinaria naturalezza ed enfasi, cosa che rende il romanzo ancora attuale. Non riesce, però, di mantenere l'interesse del lettore vivo fino alla fine.

Il Piacere della letturaDi S. Nicola-30 dicembre 2010

Scandaloso, affascinante, contorto, erotico, lussuoso e lussurioso: tanti gli aggettivi attribuiti al personaggio di Andrea Sperelli, l'indimenticabile protagonista del "Piacere", primo romanzo di Gabriele D'Annunzio. Al di là dei giudizi dell'epoca, e di quelli che nei decenni si sono accumulati a proposito di questa grande opera, rileggendola oggi non si può non ammettere che si tratti di un capolavoro senza tempo: un vero e proprio manuale delle possibilità che uno scrittore avrebbe a sua disposizione, e che il D'Annunzio ha utilizzato tutte insieme nello stesso unico romanzo! Non solo abilità linguistica, ma anche e soprattutto abilità narrativa, sapienza nella costruzione della storia e della narrazione, sempre organica e precisa, mai noiosa e senza alcuna smagliatura. Probabilmente, il romanzo perfetto. O perlomeno uno dei pochissimi della storia.

Un vero piacere da leggereDi L. Enza-20 dicembre 2010

Il piacere è una delle opere più belle di D'Annunzio, assolutamente non deve mancare nella libreria, è sicuramente un pezzo della storia della letteratura italiana.

Il (dis)piacereDi O. Paolo-22 settembre 2010

Quale offesa più grande c’è per una donna, se non quella di essere chiamata con il nome di un’altra, di quell’altra, proprio nel momento di maggior godimento? È questo il peccato commesso da Andrea Sperelli, poliedrico aristocratico della Roma crispina, il quale, coerentemente con le idee del suo creatore, vive una vita estetica ed immediata, tutta improntata sul soddisfacimento subitaneo degli istinti, pur presentati in una veste fascinosa e gradevole, ammirevole, verrebbe da dire. “Il Piacere”, dunque, è il primo romanzo di D’annunzio, nel quale l’ideale estetico spadroneggia, un romanzo in cui l’autore quasi ostenta buona parte della sua ricchezza culturale, solo per il piacere di sentirsi superiore alla massa, una cultura quasi indispensabile, da cui trarre l’ispirazione: da cultura nasce altra cultura, infatti, come sosteneva Gabriele D’annunzio. L’intreccio, non particolarmente complicato, cede la scena al tormento psicologico del protagonista, alle sue molteplici pulsioni interiori ed alle descrizioni dei luoghi dove si consumano, e si spengono, le abitudini mondane di Andrea, sconfitto infine, come tutti i personaggi dell’opera dannunziana