Il giocatore-Le notti bianche-La mite-Il sogno di un uomo ridicolo. Ediz. integrale di Fëdor Dostoevskij edito da Newton Compton Editori
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Il giocatore-Le notti bianche-La mite-Il sogno di un uomo ridicolo. Ediz. integrale

Collana:
I MiniMammut
Data di Pubblicazione:
5 marzo 2015
EAN:

9788854174528

ISBN:

8854174521

Pagine:
315
Formato:
rilegato
Argomento:
ANTOLOGIE (ESCLUSE LE ANTOLOGIE DI POESIE)
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Trama Il giocatore-Le notti bianche-La mite-Il sogno di un uomo ridicolo. Ediz. integrale

Accanito, e non fortunatissimo, giocatore per molti anni, Dostoevskij scrisse "Il giocatore" in soli ventotto giorni nell'ottobre del 1866. Nell'immaginaria stazione termale di Roulettemburg, Aleksej Ivanovic, intellettuale russo sradicato, finisce per rischiare il suo stesso destino. Eroe del romanzo breve "Le notti bianche", opera del periodo cosiddetto "romantico" di Dostoevskij, è la figura del sognatore, nella cui piatta esistenza, chiusa in un mondo di fantasticherie, piomba per un breve attimo la giovane Nasten'ka. Nella più matura espressione della sua vena creativa, Dostoevskij ci presenta ne "La mite" il racconto introspettivo e raggelante di un marito che veglia la giovane moglie morta suicida; "Il sogno di un uomo ridicolo" è il monologo di un uomo che, abbandonato da tutti e deciso a uccidersi, sprofonda in un sogno che lo trasporta in un mondo primordiale, un'onirica età dell'oro.

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5 di 5 su 1 recensione

Raccolta perfettaDi S. Valentina-9 aprile 2015

"Il Giocatore": questo racconto venne scritto in poco meno di un mese, per pagare un debito di gioco, ed è diventato un autentico capolavoro. In poco meno di duecento pagine possiamo ritrovare la descrizione dell'intera società, delle più varie nazionalità (inglese, francese, russa, italiana, polacca, tedesca), descritte attraverso i vari personaggi che si trovano in un casinò. E possiamo facilmente renderci conto di come, anche ai giorni nostri, le cose non siano affatto cambiate. "Le notti bianche": può un singolo momento di felicità ripagare un uomo che ha vissuto la propria vita in piena solitudine, e che continuerà a vivere allo stesso modo? Sì, può. Dostoevskij ci dimostra che ogni singolo istante può cambiare la nostra percezione della vita, anche se le conseguenze di questo piccolo scorcio non sono per forza positive. "La mite": la disperazione di un uomo avaro incapace di esprimere ciò che sente e ciò che prova è il sentimento centrale di questo racconto. Questo sentimento traspare senza alcun filtro dal monologo con cui Dostoevskij fa prendere vita, magistralmente, al suo protagonista. La morte della giovane moglie, suicida, è la causa scatenante che mette il marito davanti a un importante interrogativo che lo porterà a scavare nella propria anima e nei propri ricordi per trovare una risposta. "Il sogno di un uomo ridicolo": come può un sogno rivelare la verità sulla condizione umana? Ce lo spiega Dostoevskij attraverso un piccolo viaggio, della durata di poche ore, nella mente di un uomo che, prima di scoprire la Verità, pensa solo la suicidio.