XY di Sandro Veronesi edito da Fandango Libri

XY

Data di Pubblicazione:
10 novembre 2011
EAN:

9788860442482

ISBN:

8860442486

Pagine:
394
Formato:
brossura
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Trama XY

L'ho detto ai carabinieri, l'ho detto al Procuratore, l'ho detto a tutti quelli che mi hanno chiesto "cosa avete visto?": l'albero, abbiamo visto, l'albero ghiacciato. È stata la prima cosa che abbiamo visto, appena arrivati al bosco - e anche dopo, quando abbiamo visto il resto, è rimasto l'unica cosa intera che abbiamo visto. L'albero. Era lì, al suo posto, all'imboccatura del bosco, cristallizzato come sempre nel suo cappotto di ghiaccio, la cui trasparenza era offuscata dalla neve fresca - ma era rosso. Era rosso, sì, come se Beppe Formento, nell'atto di ghiacciarlo, avesse messo dello sciroppo di amarena nel cannone. In quel bianco fatale era l'unica cosa che mantenesse una forma, e sembrava - non esagero - acceso, pulsante di quell'intima luce aurorale che ancora oggi mi ritrovo a sognare. Sogno quella trasparenza rossa, sì, ancora oggi, e la sogno senza più l'albero, ormai, senza nemmeno più la forma dell'albero: sogno quel colore e nient'altro. Un tramonto imprigionato in un cielo di gelatina, un sipario di quarzo rosso che cala sul mio sonno, un'immensa caramella Charms che si mangia il mondo, ho continuato a sognare quella trasparenza rossa e continuo a farlo, perché è ciò che abbiamo visto, quando siamo arrivati al bosco. Cosa avete visto? Abbiamo visto l'albero ghiacciato intriso di sangue.

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Recensioni degli utenti

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2 di 5 su 5 recensioni

Ma il mistero restaDi V. Maria-28 gennaio 2014

Ce l'ho messa tutta ed alla fine sono riuscita a terminarlo ma la fatica è stata tanta. L'inizio della storia prometteva bene: una serie di morti, tutti per cause diverse, ma accomunati dalle circostanze del loro ritrovamento, un sacerdote che non sa che cosa fare ed una detective autolesionista. Fino a metà del libro si aspetta lo spunto che possa portare a fare qualche ipotesi sul mistero, ma poi tutto diventa oscuro. Devo tirarmi da parte e lasciare ad altri ogni spiegazione perché confesso la mia assoluta ignoranza: non ci ho capito niente! Trovo che i testi di filosofia di epoca scolastica fossero più vivaci e meno criptici della seconda parte e soprattutto della fine della storia. E mentre si discute sui suoi contenuti, le morti misteriose della prima parte sono dimenticate, i morti restano morti ed il mistero resta mistero. Forse per questo il titolo è XY.

Non ci siamoDi B. Stefano -27 marzo 2012

Un libro criptico, nel senso che non si capisce niente: non si capisce dove vuole arrivare, nè come nè perché. Potrebbe essere un thriller ma non lo è, muoiono delle persone, anzi vengono uccise, e tutto il tempo ci si chiede chi può essere stato. Dà l'idea di essere una trama nata da un'idea che l'autore non è riuscito a sviluppare, come se si fosse impantanato e non fosse più uscito. Da evitare.

Una sorpresaDi D. Roberta-26 marzo 2012

Trama interessantissima che ti invoglia alla lettura. Innovativa e avvincente e a volte sfacciatamente surreale. Sicuramente Veronesi non è quel tipo di scrittore che si accontenta di scrivere le solite banalità che piacciono a tutti. Il romanzo è un mix di giallo, thriller, romanzo esistenziale. Non va bene a chi cerca delle letture semplici!

Storia surreale e mancanteDi D. Eugenio-2 marzo 2012

In un piccolo Borgo, dove non esistono neanche ottanta abitazioni, l'unico momento di vita è l'arrivo dei turisti d'inverno. Quell'anno i turisti non arrivarono mai. Furono trovati tutti massacrati nei boschi in maniera brutale. Il mistero è che ognuno è morto per cause diverse: chi per strangolamento, chi per arma bianca, ma anche per cause naturali e accidentali (infarto, aggressione squalo, overdose, ecc) . Il mistero è grande e tutte le tv si fiondato sul Borgo per sapere la verità e poterla trasmettere in diretta. La gente di San Giuda, però, non riesce a sopportare tanta pressione mediatica e stanno andando alla pazzia. A risollevare la situazione ci penserà il parroco locale e una psichiatra giunta sul luogo dopo i vari omicidi. Dalla trama può sembrare un thriller pieno di suspense, invece l'obiettivo di Veronesi è mandare al lettore una metafora (i vari decessi) . Uno stratagemma per indagare nella psiche e nell'animo dei personaggi, in particolare della psicologa e del prete. Due forze contrastanti, ragione e fede, che si riuniscono in un unico pensiero. Veronesi ci descrive il tutto in maniera particolare. Soggettiva - presente da parte della dottoressa; semioggettiva-passato quello del prelato. Il testo è fluido e scorrevole. Il lettore, grazie anche alla trama surreale, è invogliato a proseguire nella lettura. Il problema è che dalla seconda metà in poi, il romanzo va scemando, non dando risposte e lasciando tutto nel vago. Alla fine, quasi, si rimane delusi per le scelte dell'autore e si ha anche un sentimento di stizza per il romanzo. Lettura più che sufficiente e comunque da leggere.

Un dubbioDi c. marco-15 febbraio 2012

Il nuovo libro di Sandro Veronesi si presente originale nello stile e nella trama, ricco di elementi capaci di teletrasportare il lettore all'interno del libro stesso, di cui non si comprende bene l'appartenenza, data la presenze di elementi che richiamano il Giallo e La passione di un romanzo d'appendice.