Vuoi star zitta, per favore? di Raymond Carver edito da Einaudi

Vuoi star zitta, per favore?

Editore:

Einaudi

Collana:
Supercoralli
Traduttore:
Duranti R.
Data di Pubblicazione:
10 novembre 2009
EAN:

9788806197834

ISBN:

8806197835

Pagine:
241
Formato:
rilegato
Argomento:
Racconti
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Trama Vuoi star zitta, per favore?

Dopo anni di duro apprendistato, nel 1976 Carver arriva alla pubblicazione, e viene subito riconosciuto come un grande maestro della forma breve. Drammi quotidiani, inferni domestici, angoli dimenticati di un'America alla deriva: le storie di Carver sprigionano un senso di tensione e di minaccia e raccontano la precarietà economica e degli affetti con una forza lacerante. "Un senso pesante di spavento aleggia in queste storie: gente che se la sta passando male; uomini che bevono troppo; mariti che fanno a botte con le mogli e mogli che lasciano i mariti. C'è morte, rovina, abbandono, gente sgradevole che si presenta alla porta di casa con ogni sorta di notizie sgradevoli. La vita è una cosa seria, in questi racconti. E qui non c'è altro che vita" (R. Ford). La raccolta comprende storie come "Grasso, Vicini, Creditori" e "Nessuno diceva niente", oltre al racconto che da il titolo al libro e che fu messo in scena da Altman in "Short Cuts".

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Recensioni degli utenti

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4 di 5 su 3 recensioni

Vuoi star zitta, per favore?Di L. Carlo-22 luglio 2011

E' un genio, con brevi, incisive frasi, con poche parole riesce sempre a stupire. La semplicita è il tratto distintivo di carver, una semplicita brutale nei suoi contenuti. I suoi racconti feriscono, la realta dell'esistenza si manifesta in modo semplice ma feroce e non lascia spazio a nessuna illusione. Storie normali che lasciano il segno... Bel libro.

Vuoi star zitta, per favore?Di S. Max-3 aprile 2011

Carver è un Autore molto esigente con i suoi lettori. Questa raccolta, di 22 racconti, è stata per me il primo incontro con la scrittura di Carver. Come definirla? Essenziale ma profonda, distaccata ma introspettiva. L'autore rimane sempre al di fuori della storia, ma gli stessi personaggi rimangono al di fuori. Sembra quasi che i veri protagonisti siamo noi, lettori, che entriamo in punta di piedi nella vita delle persone e poi usciamo silenziosamente e lasciamo che la loro vita vada avanti, chiedendoci come proseguirà. I suoi racconti sono fotografie istantanee. E' come quando incontri qualcuno, sul treno o sul bus, con cui entri in sintonia e questo inizia a raccontarti un pezzo della sua vita, poi scende alla fermata prima della tua e ti lascia con mille interrogativi e curiosità da soddisfare. C'è spesso il tema della finestra, da cui si guarda verso l'esterno e da cui si è osservati all'interno delle proprie case, delle proprie vite. E poi c'è sempre l'elogio al lavoro, quello duro, fisico, che fa sudare e che permette di stancarsi e di non pensare troppo!

Vuoi star zitta, per favore?Di B. Aziz-11 novembre 2010

I racconti di Carver mi fanno venire l'angoscia. Immagino che sia anche il suo scopo, ma il disagio che generano in me è così insopportabile che sono costretta ad evitare questo autore se non sono perfettamente felice e in equilibrio con me stessa. Infatti non lo leggo mai. Peccato perché è veramente bravo (a farmi stare male).