La vita di prima

C’è un prima e un dopo in ogni storia, in ogni vita e questo segna un confine nell’esistenza di ognuno di noi. "La vita di prima" di Thurm analizza tutto ciò nell’ottica della giovinezza e della maturità dei suoi personaggi, considerando spesso la vecchiaia come il compimento di una maturazione e di una nuova deriva sentimentale. In passato, un vecchio era l’immagine autorevole a cui i giovani guardavano con rispetto e da cui cercavano esempio e ispirazione. Oggi, invece, l’età dei legami fluidi e dei rapporti virtuali genera persone che invecchiano senza diventare anziane e le costringe a scegliere tra le opzioni di abdicare al proprio ruolo di guida pagando il prezzo dell’esclusione sociale. Qui Thurm analizza tutto questo compiendo un passo avanti, inserendoci i suoi personaggi, divisi tra l’amore, la bellezza, la voglia di evadere e di essere ribelli, la necessità di stravolgere ogni momento in nome del qui e dell’ora, ma poi prevale il ricordo e la riflessione sui cicli di vita snaturati e sulle modalità di restituire un senso al presente. L’età giovanile risulta infatti in "La vita di prima" di Thurm non in grado di riconoscere il proprio desiderio, formattata dalla società dei consumi e incapace di assumere le reali possibilità della propria giovinezza.