Uomini e cani di Omar Di Monopoli edito da Adelphi
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Uomini e cani

Editore:

Adelphi

Collana:
Fabula
Data di Pubblicazione:
3 luglio 2018
EAN:

9788845932847

ISBN:

8845932842

Pagine:
182
Formato:
brossura
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Trama Uomini e cani

In una immaginaria, ma più che verosimile, cittadina del Salento, chiamata Languore, non esistono buoni e cattivi, ma solo individui che lottano per la sopravvivenza, con rabbia, con brutalità, o con cieca disperazione; le sparatorie, le violenze, gli stupri, le sopraffazioni di ogni genere si susseguono, quasi a toglierci il respiro – né c'è differenza vera tra gli uomini e i cani che questi si sono scelti come compagni, altrettanto feroci e ottusi. Sullo sfondo di una natura riarsa, in una terra che sembra posta agli estremi confini del mondo, si consuma una serie di drammi strettamente intrecciati fra loro. E a raccontare questa umanità sconfitta e allucinata, c'è la lingua di Omar Di Monopoli – una lingua, è stato scritto, «tornita, barocca e dialettale».

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2 di 5 su 1 recensione

Uomini e caniDi v. Federico-4 agosto 2011

Argomento potente per questo romanzo, la vita dei contadini delle langhe piemontesi ai tempi del boom economico. Certo, si sente che Omar ha fatto (fa) lo sceneggiatore per Winspeare, dove ritorno quelle atmosfere pugliesi care al regista. E si sente che sa tenere la penna in mano. Però forse a volte si sente anche un po' Tarantino (scusate il bisticcio) per cui eccede sul fronte pulp. Inoltre, come tutti alla loro opera prima, forse mette un po' troppa carne a cuocere alla brace. Ne vengono fuori dei pezzi ben cotti e succulenti, ma anche alcuni bruciacchiati perché non si riesce a tenere tutto sotto controllo. Bella la tratteggiatura di Nico il ranger e di Buba lo strano soldato che ha fatto la guerra in Jugoslavia. Storia lineare, una zona di bellezza come ce ne sono in Puglia, da trasformare in parco e dove arrivano subito gli avvoltoi del cemento, personificati dal demone Don Titta. C'è il sindaco onesto a metà, ma che soffre l'ombra del padre ecologista, ormai morente. Ci sono i ruderi umani che a quella terra si sono abbarbicati, per poter arrivare ad un domani che comunque è senza speranza (qui viriamo un po' sul fronte Cormac McCarhty). E poi ci sono i cani, quelli che proteggono come Lupone, quelli che attaccano come i rottweiler di Pietro Lu Sorgi. E farà male la morte dei cani e la morte degli umani (e non vi dico quali di questi e quali di quelli). Nel filone di questa grigliata, ci vengono fuori poi i violenti Minghella o la vigilessa Daniela, che sono quelle frange che non escono sempre ben cotte. Si è letto bene tuttavia, nelle otto ore passate per tornare verso Roma grazie ai ritardi endemici dei treni italiani.