Il triangolo vizioso. Tiranni, terroristi e l'Occidente
- Editore:
Laterza
- Collana:
- I Robinson. Letture
- A cura di:
- L. Declich
- Data di Pubblicazione:
- 7 marzo 2019
- EAN:
9788858129883
- ISBN:
8858129881
- Formato:
- brossura
- Argomento:
- Terrorismo, lotta armata
Descrizione Il triangolo vizioso. Tiranni, terroristi e l'Occidente
"Il triangolo vizioso" di Iyad El-Baghdadi getta uno sguardo nuovo sulle dinamiche di potere che tengono sotto scacco il Medio Oriente.
Il 17 dicembre 2010 Mohamed Bouaziz si dette fuoco in un atto di protesta estremo contro il regime dittatoriale tunisino: nel giro di breve l'incendio si era propagato in tutto il mondo arabo, ispirando rappresaglie e ribellioni da parte di un'intera generazione. Ma alla breve finestra di opportunità aperta dalla primavera araba non tardò a seguire la repressione: il 14 agosto 2013 il regime egiziano massacrò al Cairo oltre ottocento civili, sostenitori del deposto Presidente Mohamed Morsi. Una settimana dopo il regime di Assad colpì due sobborghi ribelli di Damasco con razzi riempiti di sarin, facendo oltre mille morti tra i civili. Cominciava così una nuova fase storica per il Medio Oriente, caratterizzata da una ribellione più ostinata, una tirannide più vendicativa e un terrorismo più sanguinario. Oggi i cittadini di queste terre si ritrovano così bloccati in un falso dilemma: sostenere gli autocrati in cambio si stabilità o schierarsi con gli estremisti islamici per spezzare il giogo della tirannia? Al terzo capo del triangolo vizioso stanno i governi occidentali, interessati a ben vedere a mantenere inalterati gli equilibri; poiché terroristi e tiranni sono in fondo ottimi pretesti per giustificare i loro interventi militari in Medio Oriente, con conseguenti benefici economico-politici.
El-Baghdadi, attivista di riferimento della stagione delle primavere arabe e oggi rifugiato politico in Norvegia, esprime in questo libro la sua idea per scardinare questo triangolo vizioso. Una rinascita è possibile, dice lo scrittore, solo a patto di dotare la società civile araba di un'autonoma cultura democratica, che non sia la fotocopia del modello occidentale e che si richiami anzi alla migliore tradizione islamica, quella dalle prospettive più aperte e libertarie.