Signori bambini
- Editore:
Feltrinelli
- Collana:
- Universale economica
- Edizione:
- 6
- Traduttore:
- Mélaouah Y.
- Data di Pubblicazione:
- 1 dicembre 2008
- EAN:
9788807815744
- ISBN:
8807815745
- Pagine:
- 192
Recensioni degli utenti
Piacevole ma non troppo-10 luglio 2012
Scorrevole nella lettura, storia discretamente bella, ma non vi aspettate troppo o rimarrete delusi. E' un libro da prendere alla leggera, che va letto senza troppe pretese. La scrittura è abbastanza accattivante, i personaggi ben caratterizzati, la storia carina ma talvolta poco logica. Piacevole, ma di certo non imperdibile.
SIGNORI BAMBINI di DANIEL PENNAC-23 agosto 2011
Una dote che non manca a Pennac è l'originalità e infatti questo libronon fa eccezione! Scorrevole, piacevole, divertente, ma qui l'autore dosa bene anche sensibilità e delicatezza, con parti del testo toccanti e quasi commuoventi. La scrittura è fluida, il ritmo incalzante, la trama coinvolgente e appassionante.
Originale-10 agosto 2011
Un libro davvero originale, non banale e divertente. Scritto in modo un pò bizzarro, incalzante e curioso. Pennac in questo libro sa usare una insospettabile sensibilità e sa coinvolgere il lettore divertendo e commuovendo, appassionando alla lettura. Non amo molto lo stile di Pennac perchè mi pare che a volte i suoi romanzi si somiglino troppo l'uno all'altro, ma questo libro è originale e non banale
Signori bambini-9 agosto 2011
Di Pennac mi ha sempre infastidito lo stile poco scorrevole, molto veloce a scapito della chiarezza, non posso dire che siamo in presenza di un cattivo scrittore, o che i suoi temi di fondo siano noiosi, squallidi o scontati; solo che mi sembra uno di quei cantanti che scrivono sempre canzoni che si somigliano tra loro, tutte con la stessa tonalità, con gli stessi accordi, con parole simili. I personaggi di Pennac sembrano fatti un po' con lo stesso stampino, ognuno me ne ricorda un altro visto in un altro libro, Belleville è sempre Belleville e ribadisco quello che scrissi in occasione del ciclo Malaussène, io detesto il modo in cui Pennac vede la maggior parte (vorrei dire la totalità, ma non posso affermarlo) dei personaggi femminili. Mi pare che ci sia veramente poca differenza tra la donna pennachiana e la tabaccaia felliniana e si può dire che io non apprezzi molto questo tipo di icona, tanto per usare un eufemismo. L'idea dei bambini che diventano adulti e viceversa, quella del rovesciamento dei punti di vista, sì, può essere divertente e sbarazzina, il libro ha dei guizzi di ilarità, si sorride, però... A me resta in bocca quel senso di lieve teatralità e quella sottile aura di irrealtà che ho già riscontrato in Diario di scuola. Un libro, intendiamoci, dove Pennac parlava con cognizione di causa della sua pluriennale esperienza di insegnante delle scuole medie, ma con quell'entusiasmo un po' eccessivo come fosse un piazzista di aspirapolvere, quelli che vendono prodotti perfetti, dai mille accessori, i migliori sul mercato. Ecco la magagna, a me fondamentalmente i libri di Pennac sembrano favolette che finiscono lì, campionari di buonismo un po' naif, sfilate di esseri stravaganti e bizzarri che non possono essere presi sul serio perché è l'autore stesso a non farlo per primo. E termino come ho iniziato: ogni volta che leggo un libro di Pennac mi dico "basta, questo è l'ultimo". Poi ci ricasco perché forse spero di ricredermi. Chissà.
Signori bambini (Pennac)-23 dicembre 2010
I bambini sono molto cari a Pennac e anche in questo caso riesce a raccontare una vicenda delicata con estrema dolcezza e inimitabile tatto. Un vero maestro di stile.
Troppo cerebrale-12 novembre 2010
Di Pennac ho letto tutto ma questo proprio non mi è piaciuto. Una storia vecchia come il cucu' resa se possibile più noiosa ancora da intere pagine da trattati di filosofia. La scrittura è sempre di altissimo livello, secondo me l'unico punto favorevole. Un pò deluso.