La scomparsa di Patò
- Editore:
Sellerio Editore Palermo
- Collana:
- La memoria
- Data di Pubblicazione:
- 13 febbraio 2018
- EAN:
9788838937460
- ISBN:
883893746X
- Pagine:
- 258
- Formato:
- brossura
Descrizione La scomparsa di Patò
"Un tal Andrea Camilleri, sedicente 'autore' vissuto nella seconda metà dell'Ottocento, ha ordinato dentro un falcione una sfilza di documenti (anche riservati) recuperati dagli archivi. Di lui possiamo dedurre solo che ha dei parenti a Vigàta, probabilmente tre figlie: le 'tre gentili sorelle', Andreina, Elisabetta e Maria Carmela. E aggiungere che la sua erudizione lo fa pignolo quanto un filologo, fino ad arrivare a chiedere scusa ai lettori per avere inserito nel primo dei quattro classificatori del dossier l'articolo di un professore approssimativo e anche plagiario. La sistemazione cronologica dell'incartamento, che include pagine di giornali, lettere anonime, avvisi pubblici, scritte murali, informative di carabinieri e agenti di questura, planimetrie, verbali di interrogatori, estratti di consigli comunali e scambi epistolari, consente al quadro di composizione di darsi come cronaca in presa diretta; e inventarsi come romanzo giallo, grazie agli incastri delle carte e al governo investigativo. 'Ma unni sinni ì Patò'; 'muri o s'anmmucciò': è morto, o si è nascosto? È questo il busillis, su cui tutti si interrogano nel romanzo; mentre dalle pagine del giornale antigovernativo di Palermo le 'Autorità inquirenti' vengono invitate a non limitare le indagini alle 'vicende di un ragioniere oscuramente scomparso', ma di estenderle 'alla carica che quel ragioniere rivestiva e all'opera bancaria da lui svolta in obbedienza agli ordini del politico consanguineo che a quel posto l'aveva voluto'. La 'faccenda' può risultare 'merdosa'. Il ragioniere Antonio Patò è scomparso a Vigàta nel marzo del 1890, mentre recitava la parte di Giuda sul palco di una sacra rappresentazione del Venerdì Santo. È stato inghiottito da una botola della macchina scenica, senza che lasciasse traccia di sé. E stato rapito? L'hanno ammazzato? Vaga per le campagne, smemorato? Le ipotesi sono tante. Lo zio del ragioniere è un politicone della specie del conte zio di manzoniana memoria (quello del 'sopire, troncare'); e si dichiara di sasso: 'attonito' all'annuncio della 'feral novella', come nel 'Cinque maggio' la 'terra' per la morte di Napoleone. Un predicatore, abituato a trincare, scomoda l'anatema lanciato dai moralisti francesi del Seicento contro il teatro e contro gli attori. Un astronomo inglese è convinto che Patò è caduto in un interstizio spazio-temporale. Un archeologo, anche lui inglese, e non meno stravagante, interpreta a modo suo le geometrie dello spaziotempo del fisico e cosmologo Roger Penrose (non ancora nato); e pensa che Patò stia scendendo perdutamente per una scala cosmica. La verità risulterà per niente folle." (Salvatore Silvano Nigro)
Recensioni degli utenti
La scomparsa di Patò-26 aprile 2012
Un libro ambientato alla fine dell'ottocento a Vigàta, che narra la vicenda della scomparsa del direttore della banca locale. Un roccambolesco guazzabuglio di indizi complica un'indagine che ha profonde ripercussioni anche sui centri di potere. Il bravissimo autore racconta una storia ironica con stile giornamistico.
La scomparsa di Patò-20 settembre 2011
Un libro proprio carino con uno stile inedito e interessante, devo dire che all'inizio ero un po' scettico sul modo in cui è scritto il libro ma dopo qualche pagina ci si è già abituati e Pur essendo praticamente privo di azione si snoda in maniera molto accattivante con argomenti relativi ai giochi di potere sempre di attualità e con un finale bellissimo.
La scomparsa di Patò-30 luglio 2011
La scomparsa di Patò è un libro godibile e divertente. Un romanzo di tipo epistolare, visto che è costruito come una raccolta di lettere, articoli di giornale, dispacci e circolari ed anche biglietti anonimi. Alcuni scambi epistolari sono davvero divertentissimi, e nel complesso l'intero libro è una trovata geniale.
La scomparsa di Patò-17 luglio 2011
Io i romanzi di Camilleri li ho letti tutti, ma questo non mi ha soddisfatto. Mi ha ricordato un po' "Privo di titolo", romanzo bellissimo, che come questo era composto da lettere, testimonianze ed articoli di giornale. Io l'ho trovato un po' piatto: simpatico come sempre, colorito e mai banale, ma in effetti c'è poca azione e non mi ha coinvolta come al solito.
La scomparsa di Patò-16 novembre 2010
Il fatto: il ragionere Patò, direttore della banca di Vigata, scompare durante una rappresentazione sacra in cui interpreta la parte di Giuda. Siamo a fine ottocento e Camilleri si diverte a raccogliere un dossier sulle indagini della scomparsa (immaginaria) . Ne esce un non-romanzo avvincente, con spunti di ironia superbi e alcune uscite di micidiale ilarità, in cui lo stile dei singoli documenti (rapporti di polizia, articoli di giornale, lettere private o ufficiali) rispecchia costantemente le preoccupazioni, per nulla investigative, dei vari personaggi. Sullo sfondo, i mali italiani: la politica che si insinua nel privato, la difesa dell'immagine sopra ogni cosa, la protervia del potere, la necessità di difendere il proprio orticello e il genio della furbizia, piccola o grande. Raccontati con maestria e grande acume nell'uso (e abuso -- splendidamente voluto) della lingua.
Un'opera innovativa-6 novembre 2010
Mi è piaciuto molto, soprattutto per l'originalità della forma letteraria, a metà tra il romanzo epistolare e la raccolta di documenti.