Descrizione La scomparsa dell'Italia industriale
In quarant'anni l'Italia ha perso quasi per intero la propria capacità industriale, che sarebbe azzerata se dovesse cadere anche l'industria dell'automobile. Se non troverà modo d'inventare una politica industriale adeguata, sarà presto collocata nel novero dei paesi semi-periferici del sistema mondo. Anche se dovesse mantenere in loco qualche stabilimento di produzione, tutte le decisioni in merito all'occupazione, alle retribuzioni, a cosa si produce e a quali prezzi, ai prodotti che entrano nelle nostre case e conformano la nostra vita, saranno prese altrove.
Recensioni degli utenti
Amara panoramica del depauperamento industriale-26 gennaio 2012
Libro asciutto e lucido, fornisce una panoramica della storia economica dell'Italia dal dopoguerra al 2000, ripercorrendo le storie di grande successo e di drammatica rovina, senza cadere nella tentazione del giudizio politico o della dietrologia. Non sempre facile per coloro che, digiuni della materia, non padroneggiano la storia del nostro Paese.
Ottimo-21 luglio 2011
E' un libro del 2003 ma ancora attuale. Gallino è bravissimo a fare una panoramica in pochissime pagine del declino industriale italiano degli ultimi 30. Un esame perfetto che denuncia la mancanza di una politica industriale da parte dei governi che si sono succeduti negli ultimi decenni e che hanno permesso la svendita di settori strategici della nostra industria.
Grande industria italiana: tante occasioni perse-8 luglio 2011
I temi della crisi del lavoro e della scarsa competitività dell'industria italiana appaiono così frequentemente nei discorsi di politici e industriali che ormai non vi si presta più attenzione. Tali problematiche non sono il risultato di congiunture economiche sfortunate o della "globalizzazione" ma il frutto di decenni di politiche poco lungimiranti per non dire "suicide" messe in atto dai vari governi con la collaborazione di oligopoli industriali e finanziari. In questo piccolo ma denso libro l'autore esamina diversi settori industriali (informatico, chimico, automobilistico, aereonautico, hi-tech) ricostruendone la storia e dimostrando come fossero presenti ingenti risorse materiali e intellettuali che sono state sprecate. E anche quando ci fu la possibilità di recuperare come nel caso dell'aereonautica civile con la proposta di entrare nel consorzio Airbus, i nostri governi si fecero sfuggire l'opportunità.