Ragazzi di vita
- Editore:
Garzanti
- Collana:
- Edizioni speciali
- Edizione:
- 2
- Data di Pubblicazione:
- 24 febbraio 2022
- EAN:
9788811663454
- ISBN:
8811663458
- Pagine:
- 288
- Formato:
- rilegato
Trama Ragazzi di vita
Questo romanzo - giunto ormai alla ottava edizione - è la biografia, storia aspra e violenta, di alcuni ragazzi della malavita romana, dall'infanzia alla prima giovinezza. Il Riccetto, che è il protagonista, aveva undici anni all'arrivo delle truppe anglo-americane a Roma, e ne ha diciotto alla fine del libro, in piena guerra di Corea. L'ambiente «vero» (le borgate romane, che fasciano la capitale coi loro lotti, i loro villaggi di tuguri), i personaggi «veri», quasi da documentario sociale, le situazioni «vere», fino a sembrar tolte, come in parte lo sono, dalla cronaca romana, potrebbero far pensare a questa biografia del Riccetto e dei suoi coetanei, come a un prodotto del gusto neorealistico: mentre non è precisamente così. C'è troppa violenza perché si possa parlare di neorealismo. L'autore, nel creare questo genere di racconto, ha avuto piuttosto davanti a sé dei modelli più autentici e assoluti, dalla novellistica antica italiana al romanzo picaresco... Ma, nonostante l'abilità e la complessità dello stile, non c'è aria di letteratura in queste pagine: l'estrema attualità del documento - che è documento dell'Italia ultimissima, quella della fine del dopoguerra - è troppo determinante, e implica una passione e una pietà ben altro che letterarie. Inoltre il romanzo è scritto tutto in chiave d'avventura: proprio com'è la vita delle borgate romane, in cui il vizio e l'abbandono si esprimono nelle allegre frasi del gergo, le malattie, i digiuni e la morte hanno allegri commenti di stracci sventolanti, di canzonette e di sole.
Recensioni degli utenti
Brutti e sporchi-21 giugno 2022
Brutti e sporchi i protagonisti del romanzo di Pasolini, che crescono in un ambiente brutto e sporco dopo una brutta e sporca guerra. Non ha interesse Pasolini a cantare le bellezze e i fasti della Città Eterna, perché la sua Roma è quella delle tante borgate dove la vita stessa è precaria, dove i ragazzi crescono nella incertezza di come poter arrivare a fine giornata, mai aiutati da un universo adulto distrutto dalla guerra e incapace di accettare una realtà nella quale i ragazzi sono nati e cresciuti e a cui si devono necessariamente adattare. Tragicamente, per il Riccetto, per Alduccio, per il Caciotta, per il Begalone, non è semplicemente pensabile affrancarsi dalla realtà in cui si trovano, e le aspirazioni si limitano ad una sopravvivenza al riparo dalla fame estrema, e magari dalla galera. Fa impressione la totale mancanza del cosiddetto comune senso del pudore (quello sì, osceno) nella descrizione di una Roma derelitta, sciatta, sudicia all'estremo, volutamente in fortissimo contrasto con quella da cartolina che si voleva ostinarci a rappresentare e che rimane sempre ai margini del romanzo. E come le borgate narrate da Pasolini sono d'altra parte quelle da cui originano i quartieri dormitorio di oggi, i suoi borgatari, ragazzi di vita appunto costretti nella loro condizione, non sono altro che i padri dei coatti di oggi. Tragico, ma estremamente realista e molto bello.
Il libro della mia infanzia-26 febbraio 2017
Il mio libro preferito di Pier Paolo Pasolini. Letto quando avevo soli 15 anni è rimasto amico fedele. Lo consiglio assieme a tutti gli altri scritti, e consiglio soprattutto di leggerlo, se potete, da giovani.