Questo sangue che impasta la terra di Francesco Guccini, Loriano Macchiavelli edito da Giunti Editore
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Questo sangue che impasta la terra

Data di Pubblicazione:
9 marzo 2022
EAN:

9788809951105

ISBN:

8809951107

Pagine:
320
Formato:
brossura
Disponibile anche in E-Book
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Descrizione Questo sangue che impasta la terra

Appennino emiliano, 1970. Un ragazzo e una ragazza corrono nel bosco: indossano eskimo e clarks, hanno una macchina fotografica e un mitra. A inseguirli, uomini armati di Kalashnikov. Nella quiete della Ca' Rossa, l'ex maresciallo Santovito sente delle raffiche di mitra. Non è la prima volta che accade sul monte Spungone, e ultimamente la pace di quei luoghi è turbata da altri strani accadimenti. Inoltre Santovito è sicuro che qualcuno lo stia spiando da tempo. Forse è Sotgiu, un pastore sardo che vive con il suo gregge in un rudere isolato. Oppure potrebbe essere Santissimo, un vecchio alcolizzato col vizio di molestare le donne che incontra. Mentre sopraggiunge la notte, una jeep militare appartenuta ai soldati americani durante la Seconda guerra mondiale si ferma davanti all'ospedale del paese, scarica un uomo gravemente ferito e riparte a tutta velocità. Il malcapitato muore poco dopo senza che si sappia niente di lui. Non ha documenti addosso, solo una tuta mimetica e pesanti stivali da parà. Pur essendo in pensione, Santovito si sente in dovere di indagare, per scoprire se tra i due avvenimenti possa esserci un legame.

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2 di 5 su 5 recensioni

Un giallo nellItalia degli anni di piombo Di S. Paolo-31 dicembre 2023

Un giallo in ambientazione insolita, con protagonisti non usuali, e sullo sfondo dellItalia delle stragi e della strategia della tensione. Un po pretenzioso nel voler compenetrare storie personali presenti e passate con fatti di cronaca, coinvolgimento dei Servizi segreti e quantaltro. Il tutto rende il racconto, pur interessante, un po difficile da seguire e non la migliore opera della coppia Guccini-Machiavelli.

DeludenteDi r. paolo-12 agosto 2011

Piuttosto deludente: ambientato nel 1970, pretende di mescolare il "noir" con vicende di contestazione e terrorismo, condendo il tutto con un pizzico di nostalgia per quegli anni "formidabili" e quindi trascurando la costruzione della trama che tanto bene aveva abituato nei due precedenti romanzi. I personaggi o sono i soliti, o sono sbiaditi e stereotipati.

Tra Bologna e l'appenninoDi V. Gianni-23 dicembre 2010

Ancora un giallo firmato Guccini Macchiavelli. Lo standard è rispettato. Questa volta l'ambientazione si alterna tra il paese dell'appennino e la città di Bologna. Bello l'incastro degli avveniemnti e delle proteste studentesche degli anni settanta con la vicenda raccontata. Si fa ben leggere e ben volere.

Questo sangue che impasta la terraDi E. Giuseppe-2 ottobre 2010

Ottimo giallo, ben costruito, la coppia Guccini/Macchiavelli ha sfornato un altro godibile ed interessante romanzo. Non si merita le 4 stelle per alcuni svarioni: 1)nel 1970 i militanti di sinistra usavano, sì, l'eskimo ma non la kefiah, che è entrata a far parte dell'abbigliamento all'inizio degli anni '80; 2) nel 1970 Autonomia Operaia non era ancora nata; 3) l'irruzione nel covo BR non è possibile collocarla nel 1970, ma solo successivamente, in quanto all'epoca non erano ancora in clandestinità; 4) certe descrizioni di avvenimenti citati nel precedente libro "Un disco dei Platters", sono state riprese pari pari, senza alcuna modifica. Uno sforzo per vincere la pigrizia forse era necessario... Mi meraviglio come, soprattutto Guccini, abbia potuto avallare questi svarioni...

Trama discreta ma lettura stancanteDi S. Bruno-21 maggio 2009

Lo paragonerei a un minestrone dove gli ingredienti per farlo ottimo ci sono tutti, ma sono stati buttati lì a cuocere tutti insieme e chi s'è visto s'è visto. Va a finire che il sapore è una delusione. Si comincia subito coi capitoli intrecciati di vite parallele alla perfida moda americana di molti bestseller e telenovele, un pezzetto qui l'altro quando ricapita, e ad ogni capitolo tocca ritrovare di chi cavolo si tratta e che cavolo stava facendo... In più il soggetto è quasi sempre un LUI o LEI o addirittura una terza persona senza qualifiche né sesso, e devono passare pagine all'interno dello stesso capitolo prima di concludere con un boh vedremo poi, oppure con un trionfante ah era quella o quel tale che. Morale, è una lettura innanzi tutto irritante come trovate (nel senso di raccattate) narrative, e poi è materialmente stancante. La trama invece sarebbe buona se non fosse pasticciata come si è detto, col risultato che anche i personaggi diventano dei puzzle; mentre le ambientazioni e i paesaggi sono la cosa migliore del libro e infatti se ne stanno come in disparte. Mi dispiace dire questo perché come tutti amo il Guccini poeta e cantautore impegnato: ma temo che le trovate siano soprattutto sue, in quanto mi pare che Sarti Antonio e l'assassino, dell'altra coppia Macchiavelli&Toni, si faccia leggere normalmente. Per inciso comincio a trovare ossessiva questa moda delle coppie di scrittori di gialli, che suppongo soltanto mercantile, anche perché finora non se n'è vista neppure una di paragonabile alla mitica coppia Fruttero&Lucentini.