Primo Levi. Se questo è un uomo

Primo Levi ha affermato diverse volte che i suoi scritti sono destinati alla memoria. Lui non ha riportato le sue esperienze per condannare, giudicare i suoi carnefici o per riscattare le vittime. Lui scrive perché tutti possano venire a conoscenza di quanto è stato fatto. Certi avvenimenti non possono passare inosservati, non devono essere superati e dimenticati, certi avvenimenti devono rimanere nella storia, nella mente delle persone perché ci si renda conto che l'uomo è davvero capace di atti orribili. Il fatto che la sua crudeltà si presenti in momenti diversi sotto forme diverse, ne è la testimonianza. Ed anche Levi ne fornisce una sua. Il suo periodo ad Auschwitz non può essere stato fine a sé stesso, è cronaca! Deve avere uno scopo più grande: deve informare le persone e far sì che nulla venga dimenticato.

"Se questo è un uomo" è insieme un diario di prigionia e un racconto di riflessione sulle atrocità della guerra. Ricco di pathos e elementi storici.

La descrizione fredda e reale della vita in campo di sterminio.Raccapricciante racconto di un autore che non ha retto al peso del ricordo suicidandosi. Da leggere assolutamente