Il prefetto di ferro. L'uomo di Mussolini che mise in ginocchio la mafia di Arrigo Petacco edito da Mondadori

Il prefetto di ferro. L'uomo di Mussolini che mise in ginocchio la mafia

Editore:

Mondadori

Collana:
Oscar storia
Data di Pubblicazione:
29 giugno 2004
EAN:

9788804532750

ISBN:

8804532750

Pagine:
237
Formato:
brossura
Disponibile anche in E-Book
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Descrizione Il prefetto di ferro. L'uomo di Mussolini che mise in ginocchio la mafia

In questo libro Arrigo Petacco ci racconta la verità sulle gesta quasi leggendarie del prefetto Cesare Mori, incorruttibile funzionario "piemontese" inviato dal governo fascista in Sicilia per debellare la mafia. La sua azione energica permise di distruggere quasi interamente la struttura di base della malavita organizzata siciliana e offrì a Mussolini un argomento per la sua propaganda. Ma quando Mori iniziò a diventare troppo famoso e soprattutto a indagare troppo in alto, venne messo da parte, e le tracce del suo lavoro accuratamente eliminate. Quella del "prefetto di ferro" è una storia tipicamente italiana, incentrata su un personaggio prima mitizzato poi dimenticato, che Petacco restituisce finalmente alla sua verità storica.

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Recensioni degli utenti

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3 di 5 su 3 recensioni

Veramente interessanteDi l. ferruccio-2 novembre 2010

Veramente interessante per vari motivi: 1) un prefetto prima a Bologna in odio alle squadracce fasciste di Italo Balbo e quindi messo da parte, 2) un "nemico" richiamato da Mussolini e mandato a Palermo per sgominare la mafia, 3) e lui "quasi" ce la fa, perchè quasi tutti i massimi esponenti della mafia (compreso qualcuno vicino al fascio), finiscono in galera o quantomeno al confino, e di mafia non se ne sente più parlare per un bel po'. Ma ho detto "quasi", perchè poi arrivano gli Americani (e gli Italo-Americani) ed i nuovi governi italiani, certamente ben migliori di quello fascita, ma non certo sul fronte antimafia. La mafia risorge; più di un mafioso colpito dal prefetto di ferro è stato allora riabilitato, e qualcuno è stato fatto anche Cavaliere della Repubblica, per meriti "antifascisti". Mah !?

La Mafia sotto i colpi dello StatoDi M. Valerio Alberto-30 settembre 2010

Arrigo Petacco ,storico e giornalista, resuscita con questo lavoro un personaggio che, altrimenti, sarebbe stato dimenticato. Ignorato fino ad allora dalla storiografa ufficiale, il "Prefetto di ferro" Cesare Mori fu un determinato ed efficiente uomo di Stato al quale fu affidato il compito di combattere la Mafia in Sicilia. Con l'ausilio di documenti ufficiali e un brillante stile giornalistico, l'autore racconta l'epopea di un uomo che diede molto allo Stato senza avere nulla in cambio. Pur avendo combattuto i fascisti, e non solo, quando era prefetto a Bologna, fu scelto e mandato da Mussolini nell'isola per debellare la criminalità organizzata in nome dello Stato. Mori non fu mai un fascista ma, insieme a carabinieri e camicie nere si recò in Sicilia e incarcerò e costrinse alla fuga molti dei boss mafiosi presenti nell'isola. Se il primo padrino della storia, Don Vito Cascio ferro, morì in cella - perché era stato "casualmente dimenticato"- sotto le bombe aeree lo dobbiamo anche a lui. Se il brigantaggio fu pressoché estirpato nell'isola, fu merito suo. Se molti esponenti della bassa mafia furono arrestati, è lui che dobbiamo ringraziare. Se poi fu lasciato solo e allontanato dal suo servizio nel momento in cui andò ad infastidire l'alta mafia lo dobbiamo a Mussolini. La storia poco nota, ma entrata grazie a Petacco nella storiografia ufficiale, di un uomo di Stato che spesso anche con metodi e con l'aiuto delle camicie nere , mise letteralmente in ginocchio la Mafia siciliana.

Un libro completoDi B. Massimiliano-29 settembre 2010

Petacco affronta una figura importantissima del regime fascista sebbene, in realtà, non sia mai stato un vero fascista. Il Prefetto Mori fu infatti richiamato in servizio da Mussolini per combattere la mafia, ma lo stesso Prefetto era stato messo a riposo perchè durante il triennio 1920-1922 era stato un fervente sostenitore della legalità e quindi non aveva esitato, come Prefetto di Bologna, a spedire in carcere sia i rossi che i neri che si erano macchiati di violenze. E' un racconto del lavoro, delle difficoltà, dei metodi (spesso non molto ortodossi) e dei limiti che Mori incontrò nel suo lavoro in Sicilia. Raccontato da uno storico che è anche giornalista con uno stile scorrevole ed appassionante, è un libro consigliato a tutti coloro che desiderano capire la genesi della mafia siciliana del secondo dopoguerra.