Perché non sono cristiano di Bertrand Russell edito da TEA

Perché non sono cristiano

Editore:

TEA

Edizione:
15
Traduttore:
Buratti Cantarelli T.
Data di Pubblicazione:
10 ottobre 2003
EAN:

9788850204687

ISBN:

885020468X

Pagine:
224
Formato:
brossura
Argomento:
Filosofia della religione
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Descrizione Perché non sono cristiano

«Io sono convinto che le religioni, come sono dannose, così sono false... La convinzione che è importante credere questo o quello senza ammettere libere indagini è comune a quasi tutte le religioni, e ispira tutti i sistemi di educazione statale... Il mondo che io auspico dovrebbe essere libero da faziose incomprensioni, e consapevole che la felicità per tutti nasce dalla collaborazione e non dalla discordia.»

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Recensioni degli utenti

4 di 5 su 5 recensioni

Perchè non sono cristiano Di B. gianluca - 13 marzo 2012

Lucido, spietato a tratti, quasi scientifico, estremamente laico, il saggio di Bertrand Russell costituisce una vera e propria pietra miliare a mio avviso nel millenario scontro tra fede e scienza, fra religione e razionalità. E in fondo un simile testo non poteva non venire da un campione delle lotte civili del XX secolo come Russell.

Perché non sono cristiano Di G. Tommaso - 23 febbraio 2011

Risultato decisamnete deludente rispetto ad altre sue produzioni. Una raccolta diseguale di articoli e brevi saggi del grande filosofo scienziato Russell. Quello che da il titolo all'antologia è sicuramente interessante e meritorio di essere letto ancora oggi, nonostante i quasi 70 anni trascorsi dalla sua stesura. Alla lunga però il tutto risulta ripetitivo e stancante, il livello di attenzione necessariamente subisce un brusco calo. Non si può certo pretendere di più da un progetto così poco organico, che comunque ha dei momenti veramente felici di riflessione e scrittura. Nel complesso però il mio giudizio resta tiepido. Sicuramente oggi sul mercato si può trovare di meglio, su tutti "L'illusione di Dio" di Richard Dawkins.

Precursore dei tempi. Di C. Pierre - 16 dicembre 2010

Dopo l'introduzione implacabile di Odifreddi, si leggono diversi scritti di Russel sul sentimento religioso e sulla macchina della Chiesa con una raffinatezza e lungimiranza eccezionali. Mai volgare, illustra quante lacune e quanto sia incoerente la Chiesa nelle questioni familiari e sessuali (ma non solo) . Molto triste il processo sommario in stile Medioevo che subì per la nomina alla cattedra di matematica del City College di New York. Forse neanche oggi siamo ai livelli di modernità e progresso sostenuti da lui, un personaggio straordinario.

Bueno Di T. Angelo - 8 ottobre 2010

E' un libro considerato aggressivo per quei tempi, che mette sotto accusa la falsità di ogni dogma che pretende di governare non solo la vita dei fedeli, ma persino quella dei non cristiani. Inaccettabile.

Russell Di m. ugo - 21 settembre 2010

L'atto di accusa di un grande filosofo contro ogni credo dogmatico. L'atto di amore e di fede verso la vita e verso la conoscenza. Specialmente nel capitolo 3 ("Il mio credo"), pubblicato come opera autonoma nel 1925, mostra tutta la dignità di un grande spirito laico: "So che alla mia morte dovrò imputridire e che nulla del mio ego sopravvivrà. Non sono giovane e amo la vita ma disdegno di abbattermi al pensiero dell’annientamento. La felicità non è meno vera, anche se deve finire. Il pensiero e l’amore non perdono valore se non sono eterni."