Il pasto nudo
- Editore:
Adelphi
- Collana:
- Gli Adelphi
- Edizione:
- 2
- Traduttore:
- Cavagnoli F.
- Data di Pubblicazione:
- 6 settembre 2006
- EAN:
9788845920936
- ISBN:
8845920933
- Pagine:
- 273
- Formato:
- brossura
Trama Il pasto nudo
Nel romanzo, scritto in anni in cui questi temi e queste realtà venivano generalmente schivati, Burroughs offre il racconto allucinato dell'inferno di un tossico. Lacerato tra la necessità impellente della "roba" e il richiamo molesto della carne, braccato da polizia e spacciatori, Lee, il suo Doppio, trascorre le giornate in sordidi luoghi pervasi dai miasmi del corpo e dalle fobie della mente. Scavando nelle proprie ferite con l'acume della paranoia e un'acrobatica inventiva stilistica, Burroughs tratteggia un ritratto dell'America all'acido fenico, un ritratto cui la vita quotidiana ha tentato con gli anni di adeguarsi.
Recensioni degli utenti
SConsigliato-30 aprile 2012
Un testo che ho scaraventato a terra dopo la lettura pesante e tediosa di alcune pagine. Infatti il ritmo è insopportabile, poco intrigante e cosi lento da risultare noioso e legnoso. Non sono affatto vergognato di dover dare un giudizio a un testo che non sono neppure riuscita a finire, ma questo, veramente, veitatelo se potete!
Il deliriodi Burroughs-20 settembre 2010
Terminare di leggere Il Pasto Nudo è un'impresa, capirci qualcosa è praticamente impossibile. Burroughs non porta avanti una storia ma costruisce una carrellata di personaggi e situazioni al limite del grottesco. La matrice comune è sempre la droga e i deliri che ne seguono, questo porta il romanzo di Burroughs ad avviluparsi su se stesso in una storia senza un filo logico apparente
Illeggibile-13 luglio 2010
Io detesto abbandonare i libri: ma dopo una decina di pagine non ho resitito, lo stile di Burroughs non è beat, è semplicemente un'accozzaglia di parole e pensieri a caso, al confronto Kerouac (che adoro) scrive in modo composto e con la sintassi e la punteggiatura ordinata di Calvino. La traduzione poi cerca di rendere lo slang impiegato dal'autore, ma il risultato è una sequenza infinita di parole dal significato astruso. Peccato, anche perchè le edizioni Adelphi sono tra le mie preferite: ma nemmeno la veste grafica è riuscita a farmi tollerare questo romanzo.
Inferno-6 luglio 2010
Dice bene Norman Mailer quando definisce il Pasto Nudo "un semplice ritratto dell'inferno". Il Pasto Nudo esige una lettura passiva (perchè no, automatica), bisogna lasciarsi trasportare disarmati da queste pagine all'acido fenico; è inutile cercare di capire fin dove vi porterà questa follia, ogni vostro interrogativo sarà irrisolto, ogni vostra intuizione disattesa. Senza che vi sia una trama da seguire sarete testimoni d’un estenuante viaggio tra mostri-insetti giganteschi, violentatori accaniti, donne-vampiro dedite al cannibalismo, le quali nel mentre dell’eccitazione sessuale staccano a morsi nasi e occhi dei loro partner/vittime, brutali rapporti di sodomia omosessuale, mostri che si nutrono di carne liquefatta, scienziati pazzi con "pretese artistiche", medici che ignorano le più "banali teorie batteriologiche", uomini granchio, giganteschi maiali divoratori di esseri umani. Tutto questo cos'altro potrebbe essere se non un Inferno? Un caleidoscopico mondo di orrore e violenza, estremo e ripugnante. Una sorta di valle dell'agonia, della paranoia, della morte, della malattia, del cancro. Per esso si va nella “metropoli dolente”, “nell’eterna paranoia” “tra la perduta gente”. Inferno dicevamo, moderno anzi post-.