Il pasto nudo di William Burroughs edito da SugarCo
Bassa reperibilità

Il pasto nudo

Editore:

SugarCo

Data di Pubblicazione:
31 dicembre 1997
EAN:

9788871981246

ISBN:

8871981243

Formato:
brossura
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Recensioni degli utenti

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2 di 5 su 4 recensioni

SConsigliatoDi S. Carla-30 aprile 2012

Un testo che ho scaraventato a terra dopo la lettura pesante e tediosa di alcune pagine. Infatti il ritmo è insopportabile, poco intrigante e cosi lento da risultare noioso e legnoso. Non sono affatto vergognato di dover dare un giudizio a un testo che non sono neppure riuscita a finire, ma questo, veramente, veitatelo se potete!

Il deliriodi BurroughsDi N. Luca-20 settembre 2010

Terminare di leggere Il Pasto Nudo è un'impresa, capirci qualcosa è praticamente impossibile. Burroughs non porta avanti una storia ma costruisce una carrellata di personaggi e situazioni al limite del grottesco. La matrice comune è sempre la droga e i deliri che ne seguono, questo porta il romanzo di Burroughs ad avviluparsi su se stesso in una storia senza un filo logico apparente

IlleggibileDi C. Giacomo-13 luglio 2010

Io detesto abbandonare i libri: ma dopo una decina di pagine non ho resitito, lo stile di Burroughs non è beat, è semplicemente un'accozzaglia di parole e pensieri a caso, al confronto Kerouac (che adoro) scrive in modo composto e con la sintassi e la punteggiatura ordinata di Calvino. La traduzione poi cerca di rendere lo slang impiegato dal'autore, ma il risultato è una sequenza infinita di parole dal significato astruso. Peccato, anche perchè le edizioni Adelphi sono tra le mie preferite: ma nemmeno la veste grafica è riuscita a farmi tollerare questo romanzo.

InfernoDi f. claudio-6 luglio 2010

Dice bene Norman Mailer quando definisce il Pasto Nudo "un semplice ritratto dell'inferno". Il Pasto Nudo esige una lettura passiva (perchè no, automatica), bisogna lasciarsi trasportare disarmati da queste pagine all'acido fenico; è inutile cercare di capire fin dove vi porterà questa follia, ogni vostro interrogativo sarà irrisolto, ogni vostra intuizione disattesa. Senza che vi sia una trama da seguire sarete testimoni d’un estenuante viaggio tra mostri-insetti giganteschi, violentatori accaniti, donne-vampiro dedite al cannibalismo, le quali nel mentre dell’eccitazione sessuale staccano a morsi nasi e occhi dei loro partner/vittime, brutali rapporti di sodomia omosessuale, mostri che si nutrono di carne liquefatta, scienziati pazzi con "pretese artistiche", medici che ignorano le più "banali teorie batteriologiche", uomini granchio, giganteschi maiali divoratori di esseri umani. Tutto questo cos'altro potrebbe essere se non un Inferno? Un caleidoscopico mondo di orrore e violenza, estremo e ripugnante. Una sorta di valle dell'agonia, della paranoia, della morte, della malattia, del cancro. Per esso si va nella “metropoli dolente”, “nell’eterna paranoia” “tra la perduta gente”. Inferno dicevamo, moderno anzi post-.