Pape Satán Aleppe di Umberto Eco edito da Bompiani

Pape Satán Aleppe

Editore:

Bompiani

Collana:
Saggistica
Data di Pubblicazione:
27 ottobre 2015
EAN:

9788845280450

ISBN:

8845280454

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Descrizione Pape Satán Aleppe

"Dal 1985 pubblico sull'"Espresso" La Bustina di Minerva. Ne sono state raccolte molte in "Il Secondo Diario Minimo" e poi "La bustina di Minerva". Dal 2000 a oggi ne rimanevano moltissime, ho scelto quelle che potevano riferirsi al fenomeno della "società liquida" e dei suoi sintomi: crollo delle ideologie, delle memorie, delle comunità in cui identificarsi, enfasi dell'apparire etc.. "Cronache di una società liquida" è il sottotitolo ma, data la varietà dei temi non unificabili sotto una sola espressione "slogan", il titolo sarà "Pape Satán Aleppe", citazione evidentemente dantesca che non vuole dire niente e dunque abbastanza "liquida" per caratterizzare la confusione dei nostri tempi." (Umberto Eco) Che cos’è una società liquida? A spiegarcelo è Umberto Eco con Pape Satàn Aleppe. Dopo il successo editoriale di A passo di Gambero, l’autore de Il nome della rosa ci intrattiene in un altro appassionante intervento civile. Seguendo le tracce di Il secondo diario minimo e La bustina di Minerva, ci racconta qualcosa di non identificabile che Eco, per l’appunto, racchiude, in un titolo che non significa proprio un bel niente come Pape Satàn Aleppe. Ma che vuol dire? Nulla proprio come la società in cui viviamo e in cui tutto è inconsistente e liquido, senza sostanza, senza significati perché le ideologie sono inevitabilmente cadute, non c’è più una sinistra o una destra o dei valori per i quali sacrificarsi, per non parlare di una comunità o di una nazione in cui identificarsi e di cui essere orgogliosi. La citazione dantesca con cui Umberto Eco sceglie il titolo e anche lo slogan di questo ultimo libro è significativo della confusione imperante dei tempi che viviamo e della decadenza del valore del ricordo, della memoria individuale e quindi, a sua volta, collettiva. Tutto è solo apparenza, senza approfondimento o voglia di capire quello che ci riguarda sempre e comunque molto da vicino. Per Eco non c’è speranza, ma nel declamare questa realtà con spiegazioni indiscutibili ci mette la consueta ironia di chi sa ridere di una conclamata tragedia annunciata. I nonni ci avevano avvertito con il “non ci sono più le mezze stagioni” e allora nulla ha più il sapore della scoperta e della meraviglia.

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