Nanorazzismo. Il corpo notturno della democrazia

Achille Mbambe - uno dei maggiori intellettuali del nostro tempo, e già autore, tra le altre cose, dell’importante saggio “Necropolitica” - torna in libreria con “Nanorazzismo. Il corpo notturno della democrazia”.
Il nanorazzismo è quella forma di discriminazione che ha la capacità di infiltrarsi nei pori e nelle vene di una società intorpidita dall’ammaliamento di massa. In una società di questo tipo non è raro che prende piede la convinzione di doversi proteggere da alcuni fantomatici “altri”, magari ergendo muri o definendo frontiere. Quella forma narcotica del pregiudizio di colore che Mbembe chiama nanorazzismo si esprime nei gesti di tutti i giorni, in battute, allusioni, lapsus, barzellette e sottintesi, per arrivare a cattiverie volute e sgambetti malevoli. Il nanorazzismo è l’oscura voglia di stigmatizzare e magari umiliare chi non si considera dei nostri. Dinamiche che, secondo Mbembe, affondando nella tirannia dei regimi coloniali e schiavistici, e che oggi danno adito a una nuova violenza planetaria. Rinati nazionalismi, presunte “guerre al terrorismo” e forme di razzismo di Stato: col pretesto di “difendere la civiltà” le nazioni stanno spazzando via ogni elemento di democrazia; nel nome della sicurezza e della tutela delle libertà, ci stanno trascinando verso nuove forme di autoritarismo.
“Nanorazzismo. Il corpo notturno della democrazia” di Achille Mbembe è un saggio che si addentra con lucidezza spietata nelle dinamiche, purtroppo attualissime, della stigmatizzazione dell’altro.