Metodo e prassi nella storia dell'arte di Otto Pächt edito da Bollati Boringhieri

Metodo e prassi nella storia dell'arte

Traduttore:
Cuniberto F.
Data di Pubblicazione:
1 settembre 1994
EAN:

9788833908687

ISBN:

8833908682

Acquistabile con la

Descrizione Metodo e prassi nella storia dell'arte

La questione non è quella di porsi il problema del metodo come fine a se stesso, né di delineare una ricerca sui fondamenti, ma di approfondire alcuni aspetti pratici relativi al mestiere degli storici dell'arte. E' quindi necessario individuare gli strumenti e i metodi più adeguati per affinare i propri organi di ricezione, se è vero che questi strumenti e metodi non si possono dedurre in astratto ma solo sul terreno concreto dell'empiria. Questo terreno non può che essere quello storico, che rispetto ai procedimenti psicologici o sociologici ha il vantaggio di poter verificare le sue affermazioni: il tentativo di vedere la singola opera in prospettiva storica è il tentativo di liberarla dal suo isolamento, perciò all'arbitrio dell'interpretazione soggettiva.

Prodotto momentaneamente non disponibile
€ 20.66

Inserisci la tua e-mail per essere informato appena il libro sarà disponibile

Recensioni degli utenti

e condividi la tua opinione con gli altri utenti
4 di 5 su 1 recensione

Libro capitale di metodologiaDi B. Ester-26 aprile 2011

Il libro cardine della metodologia di ricerca storico-artistica della seconda scuola di Vienna, in cui il grande studioso O. Pacht indica la via del superamento della radicata dicotomia tra approccio formalista e iconologico. Mentre infatti da un lato la forma senza un contenuto comunicato e comunicabile diventerebbe puro decorativismo, dall'altro la forma dice e concorre a declinare il contenuto, non ne rimane estranea: "Se fosse giusta l'ipotesi che la ragione d'essere della creazione artistica sta nel rivestire di una forma gradevole e perciò efficace determinati contenuti ideali, allora l'arte potrebbe essere studiata come fenomeno religioso e sociale. La storia dell'arte andrebbe inserita nel quadro più ampio della storia delle idee e della cultura (...) ma non potrebbe sussistere come disciplina autonoma: essa si giustificherebbe solo come scienza ausiliaria".