Madri assassine. Dal dramma di Medea alla psicopatologia del quotidiano di Alessandro Meluzzi edito da Imprimatur

Madri assassine. Dal dramma di Medea alla psicopatologia del quotidiano

Editore:

Imprimatur

Collana:
Saggi
Data di Pubblicazione:
8 gennaio 2016
EAN:

9788868302894

ISBN:

8868302896

Formato:
brossura
Argomenti:
Studi sui generi: donne, Antropologia
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Descrizione Madri assassine. Dal dramma di Medea alla psicopatologia del quotidiano

Secondo il pensare comune, la donna avrebbe un istinto materno innato. Perciò, se una madre uccide il proprio figlio, allora la causa sarebbe di natura psichiatrica o psicopatologica. Un comportamento per noi paradossale, spiegato attraverso un'accurata analisi scientifica. Assassinio o atto rituale? Cosa porta una madre a uccidere il proprio figlio? Per il comune sentire greco Medea era la straniera, e in questo era insita la giustificazione al suo abominevole gesto. E oggi? Come è vista una donna che commette un simile atto? È quanto cerca di spiegare Alessandro Meluzzi in questo libro, tracciando un profilo antropologico e sociologico delle madri assassine, ripercorrendone la storia dal mito antico ai più recenti fatti di cronaca e offrendoci una digressione sul significato della criminologia in chiave attuale. "Il figlicidio è un evento culturalmente inaccettabile e destabilizzante. Ecco perché è necessario per l'opinione pubblica trovare delle attenuanti, che rintraccia nel raptus o nella malattia mentale: la psicosi è confortante. Tuttavia, una minima parte delle donne figlicide è realmente affetta da una patologia psichiatrica. In realtà, solo un terzo dei casi di madri assassine può avvalersi dell'attenuante della malattia mentale o di un disturbo psicopatologico. I due terzi sono per lo più madri affette da disturbi di personalità che impediscono di assumere un ruolo materno consapevole e responsabile di fronte a situazioni di vita stressanti".

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