Libri dell'autore Giovanni Verga

Giovanni Verga (Catania 1840- Catania 1922) è stato l’ideatore e il principale esponente del Verismo, una corrente letteraria nata a fine Ottocento. Furono soprattutto i romanzi storici italiani e la narrativa francese ad influenzare la sua scrittura e la sua prosa. Giovane e curioso si trasferì da Catania a Firenze, attirato dagli stimoli culturali dell’allora capitale. In quel periodo, fu abbondante la sua produzione letteraria, della quale deve essere principalmente segnalata la stesura di “Storia di una capinera”. I suoi anni fiorentini terminarono nel 1872, quando decise di spostarsi a Milano. Qui entrò in contatto con figure di spicco del panorama culturale italiano e iniziò a seguire un movimento letterario nato in Francia: il naturalismo. Uscirono nel frattempo i racconti “Nedda” ed “Eva”. Nel 1878 pubblicò a puntate la novella “Rosso Malpelo”. Tre anni dopo, uscì il capolavoro che lo consacrerà : “I Malavoglia”. Il romanzo segue le vicende di una poverissima famiglia di pescatori siciliani e la vita del loro piccolo borgo di Aci Trezza. L’opera, chiaramente verista, è caratterizzata da una narrazione dialogica e da una particolare fedeltà nella riproduzione del dialetto della zona. Nel 1883 uscì “Novelle rusticane”, raccolta di racconti sempre di impostazione verista, in cui compare per la prima volta la tematica verghiana de la “roba”. L’ultimo decennio dell’Ottocento, a parte la stesura definitiva di “Mastro Don Gesualdo”, fu per lo scrittore un momento di crisi letteraria e di ripensamento politico. Si rafforzarono le sue convinzioni conservatrici e la critica al sistema parlamentare. Durante la prima guerra mondiale fu tra le voci favorevoli all’ingresso dell’Italia in guerra e durante gli anni venti fu affascinato dalla figura di Mussolini. Dopo alcuni giorni di agonia, nel gennaio del 1922, Verga si spense.