Gli irlandesi contro i Savoia-The Irish against the Savoys. Ediz. bilingue di Lucio Martino edito da Eidon Edizioni
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Gli irlandesi contro i Savoia-The Irish against the Savoys. Ediz. bilingue

Collana:
San Giorgio
Traduttore:
Bartozzi L.
Data di Pubblicazione:
5 dicembre 2011
EAN:

9788895677484

ISBN:

889567748X

Pagine:
216
Formato:
brossura
Argomenti:
Indipendenza e liberazione nazionale, post-colonialismo, Storia d'Italia
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Descrizione Gli irlandesi contro i Savoia-The Irish against the Savoys. Ediz. bilingue

Durante il Risorgimento, in special modo nelle invasioni di Umbria e Marche da parte dell'esercito del Regno di Sardegna, una forza multinazionale accorse in difesa di Pio IX. Quella legione straniera, in cui militarono migliaia di volontari giunti dai paesi di matrice cristiana, venne definita l'ultima Crociata. Oltre ai corpi indigeni, c'erano austriaci, francesi, belgi, svizzeri, irlandesi e altri ancora. Degli zuavi franco belgi una vasta pubblicistica ha messo in risalto il mito di quella forza armata. Nella breve campagna di Marche e Umbria, però, anche otto compagnie di irlandesi inquadrate nel Battaglione di San Patrizio scrissero autentiche pagine di gloria. Il destino di alcuni dei reduci di quel Battaglione irlandese si concluderà poi nel Nord America. Tra loro c'era anche Myles Walter Keogh, sottotenente ad Ancona. Divenne addirittura il vice del generale Custer e con lui fu massacrato, assieme ad altri 240 uomini, a Little Big Horn dai Sioux di Toro Seduto.

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"OCHE PAZZE" TRA RISORGIMENTO E FAR WESTDi c. daniela-4 gennaio 2012

Nelle pagine di questa sorta di diario politico e militare della campagna risorgimentale dei volontari irlandesi che accorsero nel 1860 per schierarsi a fianco di Pio IX contro l'esercito sardo di Fanti e Cialdini, il giornalista Lucio Martino offre una seconda testimonianza (dopo "L'11 settembre della Chiesa" uscito sempre i tipi della Eidon Edizioni) delle vicende legate all'Unità d'Italia che si spingono oltreoceano sino alle guerre di Secessione americane e a quelle giacche azzurre contro gli indiani. In quel fatidico anno 1860, nell'arco temporale di pochi mesi nasce il battaglione di San Patrizio che raccoglie a Roma, dopo lunghi e pericolosi viaggi dall'isola verde al Vecchio Continente, i cattolicissimi e rudi irlandesi Già per arruolarsi quegli uomini sfidarono la sorte giacché il Regno Unito, spinto dalle proteste di Cavour, aveva messo fuori legge quanti andavano ad arruolarsi sotto bandiere straniere. Ma le "oche pazze" sfidarono ogni disagio, affrontarono mille peripezie per accorrere all'appello del Papa che vedeva minacciati i propri territori da garibaldini dal sud e dall'esercito dei Savoia dal nord. Martino in questa sorta di inedito diario racconta, con tanto di testimonianze scritte, il complesso intreccio politico e militare tra il ruolo della Chiesa e le vicende risorgimentali, le difficoltà di quell'arruolamento e della formazione in Italia della forza irlandese. Il bel volume si ferma poi sulle battaglie a cui presero parte le "oche pazze" dell'isola verde, facendo nome e cognome di chi si distinse per meriti e per gloria. Quel battaglione, un anno dopo nel 1861 si ridusse ad una sola Compagnia di stanza vicino Roma. Molti dei reduci che combatterono a Spoleto, Perugia e Ancona risposero all'appello di Lincoln e salparono per New York. Uno, John Joseph Coppinger diventò addirittura generale di cavalleria ma su tutti svetta la figura di Myles Walter Keogh, sottotenente ad Ancona durante l'assedio delle truppe sarde. Myles come altri - dopo la prigionia - torna a Roma e poi emigra negli States. Diventerà il vice del generale George A. Custer e assieme ai suoi 240 uomini fu massacrato a Little Big Horn. I Sioux di Toro Seduto non lo scalparono e mutilarono perché cadde per ultimo con vero eroismo. Dalla sua divisa gli indiani gli strapparono la medaglia Pro Petrio Sede che Pio IX gli aveva conferito per i fatti di Ancona. Quella medaglia venne rinvenuta qualche anno dopo, alla riesumazione della salma, sui resti di Toro Seduto che se l'era fatta appendere al petto credendola un amuleto. La leggenda del Battaglione di San Patrizio e di Myles Keogh continua ancora oggi. L'inno del 7 Cavalleria elitrasportato degli Usa è quel "Garry Owen" che Keogh stesso aveva suggerito a Custer e che fu subito adottato dalle giacche azzurre. Daniela Cianfrini