La guerra dei mondi

Ho letto questo libro perchè è considerato il padre della fantascienza e non me ne sono pentito. Un libro bellissimo e avvincente e presenta un finale del tutto inaspettato. Mette in evidenza i difetti umani e la loro debolezza in una situazione di estremo pericolo. L'autore non ha paura di descrivere la paura e l'insicurezza del protagonista ma anche la sua grande sincerità. Nonostante ciò che dicono molti non ho trovato l'inizio lento e nonostante sia stato scritto nel 1897 (1898 l'edizione italiana) presenta temi sempre attuali.

H. George Wells ha vissuto a cavallo tra l'Ottocento e il Novecento, e a pochissimi anni dalla fine dell'Ottocento pubblica una delle sue opere più famose: La guerra dei mondi. L'argomento è l'invasione aliena, distruttiva e particolarmente cruenta. Che sia la fine del mondo umano? Narrazione molto originale e tema futuristico sempre attuale. Una lettura ottima!

Romanzo tornato in auge dopo la rappresentazione cinematografica di Steven Spielberg con protagonista Tom Cruise. Questo vuol dire che il romanzo, scritto prima del novecento, è ancora d'interesse e molto attuale. E' un libro di fantascienza considerato un cult nel suo genere. La storia è classica, anche se per l'età era altamente futurista. Un uomo divorziato, mentre passa una giornata con suo figlio, dovrà lottare contro una razza aliena che ha deciso di invadere la terra provocando danni enormi. La guerra dei mondi trasmette in alcune pagine un forte senso di angoscia, come se ciò che è descritto da Wells possa realmente succedere. Consigliato agli amanti del genere, che non possono di certo perdere un classico della fantascienza.

Straordinario: un libro che fin dalle prime righe regala emozioni e riflessioni sulla povertà e assoluta debolezza della natura umana. Scritto prima del '900 rimane comunque attuale, lo dimostrano i film dedicati e tutti quelli ispirati. A chi non è abituato può apparire lento, ma è proprio in questo che stà il suo fascino e il suo stile emotivo.

Mi hanno regalato questo romanzo per le festività di Natale. Un classico del genere fantascientifico, che non amo particolarmente. Riesce a non essere particolarmente anacronistico nonostante sia del 1897, il che è davvero un gran risultato. Ma la trama non stupisce, le descrizioni non emozionano, le riflessioni non sconvolgono. Troppo lineare, nonostante i riferimenti all'evoluzionismo, alla critica del colonialismo e in generale della nostra predominanza sul mondo.

Una storia inquietante e affascinante al tempo stesso. L'ho letto alle medie e da allora non l'ho dimenticato più. Lo consiglio a chi ama il genere fantascientifico.